Cade la Giunta Errico, a Gallipoli si vota nel 2016. Adesso il Commissario Prefettizio

Non ce l’ha fatta l’ormai ex sindaco della Città Bella, Francesco Errico a ricucire lo strappo con la sua maggioranza. Dopo le dimissioni è tempo di commissariamento. A Gallipoli si voterà nella primavera del 2016.

A Gallipoli si andrà al voto nella prossima primavera. Il Sindaco Francesco Errico, ormai ex, non ce l’ha fatta a ricucire lo strappo nella maggioranza ed ha dovuto gettare la spugna. Le dimissioni diventano irrevocabili, il Prefetto invierà a Palazzo Balsamo un Commissario per l’ordinaria amministrazione. Inizia, insomma, in riva allo Jonio una lunga campagna elettorale fino al prossimo appuntamento con gli elettori che saranno chiamati a scegliere nel 2016.

La vicenda politico-amministrativa di Gallipoli ha rappresentato un autentico laboratorio per gli amanti delle dinamiche partitiche, in una fase di debolezza strutturale di questi contenitori che non riescono più a reggere all’impatto con i personalismi e le visioni localistiche.

Errico era stato eletto Sindaco con una maggioranza che si poggiava sull’asse Udc- Pd, ma nella primavera scorsa proprio gli esponenti del partito scudocrociato (Caiffa e Padovano) avevano abbandonato il primo cittadino. Errico aveva provato, in sintesi, a spostare l’asse chiedendo l’appoggio ad esponenti del centrodestra, tra i quali Chianella e proprio Salvatore Di Mattina suo competitor nella tornata elettorale che lo aveva visto vincitore. L’ingresso di esponenti dell’opposizione aveva suscitato le ire del Pd che si era defilato chiedendo un ritorno alla maggioranza scelta dai gallipolini, fuori da accordi nati in Consiglio senza benedizione elettorale.

Il Sindaco ha provato in tutti i modi la quadratura del cerchio (ha provato anche a varare una giunta con Sandro Quintana e Mery Cataldi) ma alla fine ha dovuto prendere atto che non c’erano le condizioni per tenere in piedi un gruppo omogeneo. Troppo corta la coperta: se tirata a destra, scopriva sul fronte sinistro e viceversa.

Si torna al voto nella prossima primavera, dopo un’estate passata sull’altalena, senza di fatto alcuna maggioranza politica e con i problemi della città che hanno galoppato a spron battuto. C’è tutto il tempo, adesso, per ricompattare i vecchi schieramenti o costruirne di nuovi.

Gallipoli per certi versi è una città ‘originale’ che potrebbe anticipare percorsi politici nazionali e testarli sul territorio. La campagna elettorale non mancherà di mettere al centro dell’attenzione tutti i problemi di quella che è la regina dell’estate salentina ma che avrebbe bisogno di riqualificare anche la propria immagine. La ‘città bella' è troppo bella per restare incartata nelle polemiche e nell’immobilismo.



In questo articolo: