Caro Fitto, qui si parrà tua nobilitate…

A pochi giorni dalla manifestazione barese organizzata dalla Dirigenza di Forza Italia a sostegno del Candidato Francesco Schittulli, l’area fittiana si interroga a come dare prospettiva politica all’atto di ribellione che ha fatto infuriare Berlusconi.

Il dado è tratto! Il solco è tracciato! L’abisso che separa i due fronti avversi è, ormai, senza fondo.

Mentre i sondaggi danno, come era prevedibile, in netto vantaggio il candidato alla Presidenza della Puglia, Michele Emiliano, il suo competitor, Francesco Schittulli, deve fare i conti in tasca a Forza Italia e guardarsi le spalle da tradimenti e imponderabili ed esiziali prove di forza.

L’atto di ribellione, o lesa maestà, deve, adesso, trasformarsi in un progetto politico per dare slancio e prospettiva ad un’alternativa elettorale ancora possibile.

Le ritorsioni applicate con strategica puntualità dalla Dirigenza milanese, o romana, del partito azzurro, non possono e non devono pregiudicare le legittime aspirazioni di tutti coloro che ancora ci credono. Credono nel passato di Forza Italia ed ancora in un futuro libero da condizionamenti e da conflitti.

L’assoluzione in Cassazione per Berlusconi costituisce, senza dubbio, un’iniezione di rinnovata fiducia per l’ex Premier che si sentirà più libero e più stimolato a spendersi nella prossima tornata elettorale. Il suo impegno in prima persona – una volta scontata la pena dei servizi sociali – è l’unico in grado di garantire una speranza di sopravvivenza elettorale. Lui e non certamente i suoi rappresentanti, delegati o commissari che siano, figure prive di qualsiasi legittimazione democratica, ma calate dall’alto e, probabilmente, inutili ad un progetto di vittoria elettorale e di affermazione politica.

Fitto sa che non ha senso temere Gino Vitali, ma che il vero problema riguarda la reale volontà di Silvio Berlusconi di fargli pagare, anche a caro prezzo, la sua “irriconoscenza”.

La battuta di Giovanni Toti a Bari – che resta tale in quanto fa ridere – non deve trarre in inganno, deve piuttosto far riflettere. È vero, si è perso in Puglia negli ultimi dieci anni, anche a causa di strategie e scelte sbagliate da parte dello stesso Europarlamentare di Maglie, che pure è stato ogni volta legittimato nel suo ruolo di responsabile territoriale dal medesimo Cavaliere, il quale oggi, invece, disconosce buona parte delle scelte compiute, solo in ragione del più tradizionale e proverbiale timore di perdere il trono.

Onestamente non si vede possibilità alcuna per il centrodestra in Puglia, oltre quella data dal gruppo dei fittiani che, negli ultimi 15 anni almeno, hanno rappresentato il centrodestra nel bene e nel male. Chi pensa che Forza Italia possa riporre le proprie speranze in Toti e Vitali può già salutare Michele Emiliano e portargli fiori e dolci su Lungomare Nazario Sauro a Bari.



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