Caso Marò. Il cauto ottimismo del ministro Gentiloni

Nella sua prima intervista nei panni di titolare della Farnesina, rilasciata a Lucia Annunziata Paolo Gentiloni spiega il motivo della scelta di fare la prima telefonata ai due marò «per ragioni personali, mi metto nei loro panni, in quelli delle loro famiglie».

Mille, giorno più giorno meno. Tanto è passato da quell’incidente a largo delle coste del Kerala, avvenuto in acque internazionali, tra la nave mercantile battente bandiera italiana, la ormai famosa Enrica Lexie, ed il peschereccio St. Anthony, scambiato per una nave pirata, in cui morirono due pescatori indiani, Valentine Jalstine e Ajesh Binki. Da quel 15 febbraio 2012, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, due fucilieri del battaglione San Marco in servizio antipirateria sulla petroliera, attendono ancora di conoscere quale sarà il loro destino. Un destino su cui pesano i mille rinvii e l’incertezza di cosa accadrà nei prossimi mesi. Nemmeno il capo d’accusa è stato ancora ufficialmente ‘formalizzato’. Le certezze in questa vicenda in cui è in ballo anche e soprattutto la credibilità di due Paesi, sono veramente poche.  
 
Ad oggi, le cose stanno così: uno dei due marò è rientrato in Italia ‘grazie’ ad un permesso dalla Corte Suprema indiana che ha permesso al fuciliere di curarsi nel Belpaese, circondato dall’affetto della sua famiglia, dopo l’ischemia (o l’ictus) che lo aveva colpito a fine agosto, l’altro è rimasto da solo a New Delhi. Che cosa bisogna aspettarsi quindi a gennaio quando scadranno i 120 giorni concessi?
 
La cosa che rende la vicenda ancor più complicata e confusa è la mancanza di proposte, idee, iniziative per uscire dall’impasse. Il neoministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, intervistato da Lucia Annunziata, ha  espresso un cauto ottimismo sulla situazione dei due fucilieri. Il neo titolare della Farnesina spera che il mutato quadro politico in India «produca risultati» sul caso. «Qualcosa è cambiato nel quadro politico indiano – ha spiegato il ministro – c’è un nuovo premier, che ha in questo momento una forza politica enorme, un consenso politico enorme e credo che il canale di comunicazione, da questo punto di vista politico, si sia rafforzato rispetto a prima. Mi auguro che questo produca risultati, lo vedremo nelle prossime settimane».
 
Per dovere di cronaca è bene ricordare che il premier indiano Narendra Modi è lo stesso che durante l’infuocata campagna elettorale si era scagliato contro il "trattamento di favore" concesso ai militari italiani accusati dell'omicidio di "due pescatori che lavoravano per guadagnare il pane". Ed è lo stesso che quando ai marò fu concesso il permesso per rientrare in Italia tuonò perentorio «il modo in cui viene condotta questa faccenda è un insulto al nostro paese».
 
 Il responsabile della diplomazia italiana ha poi sottolineato che incontrerà Massimiliano Latorre, il militare in convalescenza in Italia, già nei prossimi giorni.



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