Caso Marò. «Verificare le condizioni di salute di Latorre», chiesta nuova perizia medica

Freddy John Bosco proprietario del St. Anthony, il peschereccio coinvolto nell’incidente con la Enrica Lexie, ha presentato alla Corte Suprema un’istanza in cui chiede un perizia medica indipendente per verificare le condizioni di salute di Massimiliano Latorre

Le cose stanno così: Massimiliano Latorre uno dei due fucilieri del Battaglione San Marco trattenuti in India da 30 mesi, si è sentito male tanto che è stato necessario il ricovero presso il dipartimento di neurologia di un ospedale di New Delhi, il cui nome non è stato mai rivelato per ragioni di sicurezza. Attacco ischemico transitorio: questa la diagnosi. Fortunatamente, il militare pugliese ha reagito bene alla prime cure ed è stato dimesso esattamente una settimana dopo.  E proprio «per consentire un suo più rapido e completo ristabilimento» che i legali di Latorre avevano presentato alla Corte Suprema indiana un’istanza in cui si chiedeva il suo rientro in Italia. L’udienza era stata poi aggiornata a venerdì 12 e uno spiraglio di luce sembrava finalmente trapelare all’orizzonte soprattutto dopo le parole del ministro degli Esteri indiano, Sushma Swaraj, il quale aveva dichiarato che il governo di New Delhi non si  sarebbe opposto all’eventuale concessione del permesso terapeutico.
 
Non c’è stato neppure il tempo di tirare un sospiro di sollievo e di aggrapparsi alla speranza di vedere almeno uno dei due marò mettere piede sul suolo italiano a casa che dall’India arrivano nuove tegole. La notizia di oggi è che Freddy John Bosco,  il proprietario del pescherecchio coinvolto nell’incidente con la petroliera Enrica Lexie, in cui morirono i due pescatori quel maledetto pomeriggio del 15 febbraio 2012, avrebbe presentato un ricorso sempre alla Corte Suprema per ottenere una perizia medica indipendente per verificare le condizioni di salute di Latorre prima di concedergli una eventuale autorizzazione a curarsi in Italia.
 
Insomma, in una application registrata alla Corte Suprema indiana, ma in attesa di accoglimento, i legali di Bosco non solo metterebbero in dubbio la malattia del fuciliere ma citerebbero anche l’incidente diplomatico dello scorso anno in occasione della licenza di quattro settimane concessa ai due militari per votare in Italia.
 
In particolare, il ricorrente ricorda alla Corte che "è pratica comune verificare la veridicità e la serietà di una malattia" e che "un rapporto di specialisti qualificati dopo un esame medico del paziente è altamente necessario". Si suggerisce poi che questo compito venga affidato a una commissione medica dell’All India Institute of Medical Science (Aiims), il più grande ospedale pubblico di New Delhi.