Crolli costa adriatica. Gabellone «ordinanza giusta, ma serve intervento rapido»

Il Presidente Gabellone affronta la problematica dell’emergenza erosione della costa adriatica e individua interventi rapidi e possibili.

Emergenza erosione della costa adriatica. Questa mattina il tavolo tecnico a Palazzo Adorno. Il Presidente Gabellone: “individuare possibili azioni rapide per limitare il problema”. 
Effettuare una mappatura specifica dei luoghi a rischio per circostanziare il problema e sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo ai luoghi non colpiti dall’emergenza.

Sono questi i principali obiettivi del Presidente della Provincia Antonio Gabellone, in accordo con tecnici, professionisti e sindaci dei comuni interessati dall’ordinanza di sicurezza emessa dall’ufficio circondariale marittimo di Otranto, riuniti attorno al tavolo tecnico tenutosi questa mattina a Palazzo Adorno.

“L’ordinanza non è frutto di follia” ha dichiarato il numero uno di Palazzo dei Celestini. Tuttavia, l’ente provinciale è fiducioso nell’individuazione di interventi che possano in maniera rapida, se non azzerare, quanto meno limitare il problema circostanziandolo solo ad alcuni siti. Per ora su quasi 20km di costa sono stati posti i sigilli da Torre Specchia a Sant'Andrea.

A pochissimo tempo dall’inizio della stagione estiva – nel Salento precoce più che in altre località- la situazione preoccupa non poco non solo il mondo della politica, ma anche quello dell’imprenditoria che opera nel territorio interessato dall’interdizione.

I turisti iniziano a disdire le prenotazioni e gli imprenditori lamentano la poca considerazione che – a loro dire – il mondo politico gli avrebbe riservato.

Ma di questo, in particolare, non si è discusso questa mattina. L’urgenza, ora, è capire come destreggiarsi in questa delicata situazione attraverso una collaborazione multilaterale “soprattutto con la Regione” ha spiegato il Comandate della Capitaneria di Porto di Gallipoli Daconto.

“L’ordinanza non è stato frutto di un impeto – ha proseguito il Comandante – ma è giunta a conclusione di una serie di documenti emessi dal 2012 in cui si parlava già del rischio del crollo della falesia. Alcuni comuni hanno risposto alla nostra sollecitazione, altri no”. L’intervento del Comandante è stato chiaro. Il problema c’è, era stato segnalato da tempo e la messa in sicurezza era d’obbligo. Con queste parole, dunque, è stato fugato ogni dubbio circa la severità del provvedimento.

In leggero disaccordo, però,  su alcuni punti della questione, il sindaco di Melendugno Marco Potì che, lo scorso martedì, ha riunito una task force di esperti per ridimensionare l’allarme. “Il comandante della polizia municipale del mio comune– ha sottolineato il primo cittadino – ha sin dal 2010 emesso le ordinanze in cui veniva interdetto il traffico pedonale e veicolare in questi tratti soggetti a crolli. Vi era un punto in cui l’equilibrio non era stato più assicurato e lo abbiamo interdetto con segnali e divieti. Ma si trattava di terra, non di mare. Si è patiti da questa situazione per estendere l’ordinanza in maniera generica e sproporzionata. 

Siamo partiti da situazioni di pericolo riscontrate anche da noi – e poi comunicate – che però sono state estese tenendo conto solo del piano di assetto idrogeologico della regione puglia che, badate bene, non interessa solo  Melendugno, ma appunto la Puglia. L’80% della costa pugliese è interessata. Io sono stato il primo, ma a questo punto lo stesso criterio deve valere per  tutta la Puglia”.

Nella giornata di domani, il sindaco Potì si recherà a Bari per discutere con l’Atuorità di bacino e chiedere quello che è venuto fuori in mattinata, ovvero, il loro sostegno per la messa in atto di una più puntuale indagine sullo stato della falesia. “Non a livello macroscopico – aggiunge il Sindaco – ma attraverso un’attenta mappatura che limiti i punti a rischio”.

L’incolumità della vita umana è, dunque, la priorità. Ma agire rapidamente per salvaguardare il nostro territorio, la bellezza delle nostre coste  e l’economia turistica è sicuramente l’obiettivo da perseguire in tempi minimi, laddove possibile.

“Ai turisti che hanno disdetto le vacanze nel Salento – conclude il Sindaco Marco Potì – faccio un appello: le nostre coste sono sicure e fruibili. Il nostro mare è meraviglioso.  A Melendugno non c’è il divieto, ma l’obbligo di balneazione”.