Dipendenti Axa, continua lo sciopero della fame. In due in ospedale

Questa mattina, intorno alle 10.30, c’è stata la visita dell’arcivescovo, Monsignor Domenico D’Ambrosio che ha deciso di far sentire tutta la sua solidarietà e quella di tutto il mondo ecclesiastico agli impiegati in rivolta. Una loro delegazione è stata ospitata in arcivescovado

Prosegue senza sosta la protesta dei dipendenti Axa che ormai da circa due settimane sono in presidio fisso presso la sede della provincia di Lecce per manifestare contro il licenziamento che rischia di mettere a serio repentaglio il futuro dei 29 lavoratori della società che fa capo all’ente provinciale.

Questa mattina, intorno alle 10.30, l'incontro con l’arcivescovo di Lecce, Monsignor Domenico D’Ambrosio che ha deciso di far sentire tutta la sua solidarietà e quella di tutto il mondo ecclesiastico agli impiegati in rivolta. Una loro delegazione è stata ospitata da Monsignor D’ambrosio nell’arcivescovado di Piazza Duomo. Gli altri restano ad occupare la Sala Giunta di Palazzo Adorno nella speranza che qualcosa si possa muovere, ma per ora rimane lo stallo in una situazione che diventa sempre più grottesca.

I due dipendenti che da tre giorni hanno optato per lo sciopero della fame, intanto, continuano nella loro azione dimostrativa. Anche stamattina è stato necessario l’intervento del 118 per ovviare ai problemi di salute manifestati dai due che sono stati accompagnati rispettivamente agli ospedali di Copertino e Galatina per problemi di pressione bassa.

“La diocesi è l’unica istituzione che ha dimostrato sensibilità e attenzione alla nostra vertenza. Il resto è indifferenza”, dice Raffaele Di Bari, rappresentante dei lavoratori che ha voluto stigmatizzare ancora una volta l’atteggiamento delle istituzione politiche, rimarcando la volontà di chi, invece, sta dimostrando di avere a cuore le sorti dei dipendenti Axa.



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