È guerra pure nel Pd, a scatenarla è Guglielmo Minervini

‘Resto nel Pd ma mi candido con Noi a sinistra, per la Puglia la lista che fa capo a Dario Stefano’, ma la scelta di Guglielmo Minervini di correre con Sel non poteva certo passare in sordina. E nel centrosinistra è guerra a colpi di tweet

Chi credeva che si stesse combattendo una guerra solo in casa centrodestra, si sbagliava. Perché anche nel centrosinistra le acque sono agitate, agitatissime. Certo, poca cosa se paragonata alla lotta a distanza tra Raffaele Fitto e Silvio Berlusconi che rischia di ‘distruggere’ quel che resta di Forza Italia in Puglia, ma ciò non toglie che anche il Patito Democratico abbia delle ‘grane’ con cui fare i conti. Mentre, infatti, si attende di conoscere quale sarà la decisione dell’europarlamentare magliese che dovrà scegliere se correre da solo o sostenere Francesco Schittulli, un’altra decisione ha scatenato un acceso dibattito all’interno del Pd e tra Pd e Sel.
 
La “decisione” in questione è quella di Guglielmo Minervini  che ha annunciato di candidarsi alle elezioni regionali in una lista legata a Sel, "Noi a sinistra. Per la Puglia”. Annuncio che ha sollevato un polverone non indifferente. Non tanto per la volontà dell’assessore alle politiche giovanili di correre con Dario Stefano quanto per la sua scelta di farlo restando all’interno del suo partito, il Pd.
 
Il primo a commentare è proprio Michele Emiliano impegnato con la sua Sagra del programma a Brindisi e lo fa non risparmiando alcun colpo «Minervini si ricolloca in Sel e il Pd subisce senza commentare. Abbiamo altro cui pensare». E poi, rispondendo a chi ha ipotizzato provocando che l’assessore Pd sia una vittima di Emiliano, ha replica secco: «È stato assessore per 10 anni guadagnando più di un milione di euro e un vitalizio è un martire? L’abbiamo anche aiutato a raccogliere le firme per le primarie, affinché avesse lo spazio per esprimere la sua posizione».  Non contento ha poi sferrato anche un duro attacco al governatore uscente «Come al solito vuole fare un partito alle spalle del Pd, che pazienza che ci vuole».
 
È stato lo stesso Minervini, sempre via social network, a tentare di moderare i toni precisando che non si tratta di «una scelta contro il Pd, ma per la Puglia». «Alle provocazioni – si legge – non rispondo perché devo farti votare».
  
«Io non sto facendo la scelta di rottura nel Pd, – ha dichiarato – resto assolutamente nel partito. Il mio atteggiamento è questo. Io lo offro come un contributo per irrobustire la proposta politica del centrosinistra e di Emiliano. Spero che così venga interpretato anche dal mio partito»

Non ci resta che aspettare le prossime mosse… 



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