Politiche 2018, nel Movimento 5 Stelle la spuntano i parlamentari uscenti. Via al secondo mandato: ecco i nomi

A Pescara, il candidato premier Luigi Di Maio promuove tutti gli uscenti: in Salento si rimettono in corsa Buccarella, Lezzi, Donno e De Lorenzis.

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La grande convention del Movimento 5 Stelle tenutasi ieri a Pescara ha tracciato la rotta dei grillini in vista delle imminenti elezioni politiche in programma il prossimo 4 marzo. Il candidato premier Luigi Di Maio ha presentato ufficialmente il logo della lista che si presenterà agli elettori, lo slogan della campagna elettorale, il programma politico del M5S, ma soprattutto la ripartizione dei collegi.

Nessuna sorpresa in casa penta stallata: si va avanti con le proprie idee e convinzioni, senza accordi con altre forze politiche. Nessuna sorpresa nemmeno sui nomi perché il Movimento ha dato il via libera alla seconda candidatura per i parlamentari uscenti, tanto deputati, quanto senatori.

In linea con lo Statuto, quindi, tutti gli uscenti possono aspirare al secondo mandato – l’ultimo, in teoria, come prevede il regolamento interno. In terra abruzzese si è chiusa così la tre giorni dedicata alla fase finale delle “Parlamentarie”, l’operazione informatica che ha portato alle candidature degli aspiranti nuovi senatori e deputati della Repubblica.

I nomi dei salentini

Tanti i nomi di spicco a livello nazionale, mentre per quanto riguarda il Salento sono pochi i volti nuovi. Per la Camera, infatti, i quattro candidati per il collegio plurinominale Lecce-Nardò-Casarano-Francavilla sono l’uscente Diego De Lorenzis, la leccese Veronica Giannone, Leonardo Donno di Galatina e Annalisa Urso di Taurisano.

I “big” per il Senato sono ancora una volta gli uscenti Barbara Lezzi, Maurizio Buccarella e Daniela Donno. Unica novità nel collegio plurinominale è Cataldo Mininno di Galatina.

Nessuna novità, invece, per quanto riguarda i nomi assegnati ai collegi uninominali. La scelta definitiva spetterà al trio Grillo-Di Maio-Casaleggio, ma già montano le polemiche. Gli esclusi non nascondono malumori e dissidi e qualcuno ha persino in mente di avviare una battaglia legale per rivedere l’assegnazione nei listini bloccati.



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