Ex Bat, incontro negativo a Roma: spettro della mobilità per i dipendenti Ip Korus

Esito negativo per quei lavoratori ex Bat riconvertiti nell’azienda Ip Korus. L’incontro avvenuto presso il Ministero dello Sviluppo Economico avrebbe confermato l’impossibilità di attivare la produzione a Lecce

Dopo proteste, rinvii e richieste continue, i lavoratori ex Bat erano finalmente riusciti ad ottenere un incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico per la verifica prevista dall’accordo di riconversione. Al tavolo c'erano le rappresentanze Provinciali di Cgil, Cisl e Uil unitamente alle categorie di Fim, Fiom e Uilm. Queste, soprattutto per l’azienda Ip Korus, esprimono – attraverso un comunicato stampa unitario – il proprio giudizio “fortemente negativo sia sullo svolgimento che sull'esito dell'incontro”.
 
Anzitutto, le sigle denunciano l’assenza al tavolo dei livelli politici del Ministero dello Sviluppo Economico e del Ministero del Lavoro. Ma andiamo con ordine. L'azienda Ip Korus – stando a quanto riportato nella nota – avrebbe infatti confermato l'impossibilità di avviare l'attività produttiva a Lecce, sia pure per un numero ridotto di lavoratori, rispetto a quanto previsto – invece – dall'accordo di dicembre 2010, annunciando al contempo la messa in mobilità di tutti i dipendenti.
 
Le Organizzazioni sindacali – si legge nell'appunto inviatoci in redazione – denunciano l'atteggiamento dei ministeri interessati sulla vertenza che scaricano sul territorio e sui lavoratori le negatività di tutta la riconversione ne è prova il fatto che il Mise rifiuta nuovamente di convocare Bat su nostra richiesta soprattutto alla luce del provocatorio atteggiamento della Ip Korus. Per quanto sopra, le scriventi Organizzazioni sindacali respingono l'offerta strumentale e provocatoria di trasferire lavoratori in altri siti produttivi e stigmatizza l'avallo che il MIse ha offerto a tale proposta”.
 
Insomma, l'obiettivo del tavolo ministeriale sarebbe dovuto essere quello di portare iniziative industriali nel territorio ferito dall'abbandono di Bat, e non quello di sostenere “le aleatorie provocazioni – continuano – di una azienda che fino ad oggi non ha mai realizzato gli impegni assunti”. Infine, l’invito al territorio leccese – sempre da parte delle medesime organizzazioni sindacali – a reagire di fronte alla situazione appena descritta, mobilitando “tutte la forze politiche parlamentari e istituzionali al fine di riportare sul tavolo ministeriale l'obiettivo di una riconversione reale e non fittizia che richiami gli impegni sottoscritti da tutti i soggetti coinvolti”.



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