Ex Lsu «Ci incateneremo ai cancelli, i genitori siano dalla nostra parte»

Ennesima protesta in Prefettura dei lavoratori della Dussmann. Salta l’accordo in Regione. Sindacati e lavoratori annunciano altre proteste.

Ieri mattina l’ennesima protesta in Prefettura, nel pomeriggio l’incontro in Regione e il boccone amaro. Salta l’accordo con la Dussman e si riaccende la rabbia dei lavoratori.

Quelli che stanno trascorrendo gli ex lavoratori socialmente utili, non si possono certo definire dei giorni di “festa”. Dopo l’ennesima protesta in Prefettura ieri mattina, l’attesa dei lavoratori era tutta rivolta all’incontro in Regione nel pomeriggio che avrebbe dovuto sancire l’accordo per la proroga di due mesi di lavoro a pari stipendio – circa ottocento euro mensili – per un totale di trentacinque ore assicurate. Un barlume di speranza per i lavoratori che da mesi vivono con il fiato sospeso tra incertezze e paure che disegnano un drammatico quadro per il loro futuro. L’accordo, è stato reso possibile grazie alla ditta tedesca Dussman, vincitrice dell’appalto con una gara al ribasso. Ma dopo ore di trattative, per gli addetti alla pulizia nelle scuole è arrivato il boccone amaro, l’ennesima porta chiusa, che riaccende la rabbia e la protesta: l’azienda tedesca ha imposto le regole che dovrebbero entrare in vigore dopo i due mesi di "prova". Ridotte a diciotto le ore di lavoro, per un totale di circa 400 euro al mese. "La povertà assoluta" commenta un lavoratore in presidio sotto la Prefettura questa mattina. Si è concluso, dunque, con un nulla di fatto  il confronto tra Regione, sindacati e Dussman. I lavoratori non hanno voluto – e potuto – accettare le nuove imposizioni. Un nuovo vortice di incertezze si abbatte su di loro e li porta ad annunciare nuovi presidi – a partire dalla giornata odierna – in tutti gli istituti. "Dal sette Gennaio ci incateneremo ai cancelli – commentano ancora i lavoratori – e che dalla nostra parte ci siano genitori e presidi". L'urlo dei lavoratori è rivolto infatti, anche – e soprattutto – ai genitori di bambini e ragazzi che, dal prossimo sette gennaio, potrebbero assistere "ad una vera e propria paralisi della pulizia nelle scuole". 

Amaro il commento dei sindacalisti che, in accordo con i lavoratori, annunciano nuove azioni dure. Non sono mancati poi, i commenti sul ruolo della Regione che “avrebbe dovuto imporsi” spiega Vito Perrone della Cisal. L’ipotesi più spaventosa, ora, è la revoca della gara che potrebbe arrivare dal Ministero “in caso di assenza di riscontri positivi” afferma l’Assessore regionale al lavoro, Leo Caroli.



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