Il Partito Democratico perde pezzi: Maggio e Uccella lasciano i ‘compagni’ e si accasano con Mdp

La scissione a livello nazionale del Pd si riverbera anche sui territori. In Salento gli scontenti di Matteo Renzi confluiscono nel movimento ‘Articolo 1’ e lanciano la sfida agli ex alleati. Gli ultimi a lasciare il partito di governo Uccella e Mauro Maggio.

La dicotomia del Partito Democratico tra se stesso e "Articolo 1 – Mdp" è ormai una rigida, netta, insanabile, profonda separazione. Lo testimonia, su scala locale, la fuoriuscita di Mauro Maggio, seguito a ruota da Umberto Uccella.
 
Se Maggio oggi lascia i 'compagni' è, in definitiva, proprio perché della cifra stilistica della sinistra non è rimasto più niente, nel PD. Lo spiega in una nota ufficiale, affrontando a viso aperto il tema della "mutazione genetica" che ha interessato il Partito dall'avvento  del renzismo: "Chi parlava di rottamazione ha poi, di fatto, governato con Alfano, Verdini e Cosentino, dimostrando come la vera intenzione fosse quella di rottamare la Sinistra. 
 
Hanno annullato il dibattito interno, promuovendo sul campo non i capaci, ma i fedeli: manleabili e succubi, alla corte del principe (con la P minuscola, sia ben inteso). 

Le Primarie, da atto conclusivo di un percorso democratico, sono via via diventate una guerriglia, una disputa muscolare, una conta. L'elaborazione del pensiero è diventato un karaoke, la scelta della leadership consegnata all'applausometro. 
E tre anni di Governo, la cui azione, dal Job act, alla buona scuola, ai voucher, all'abolizione dell'articolo 18, ha spostato inesorabilmente a destra il nostro asse, annullando l'orizzonte della Sinistra". Un resoconto indubbiamente duro, figlio di una intensa riflessione che Maggio spiega d'aver operato con se stesso, giungendo alla decisione di lasciare. Ha salutato i "compagni", rotto con un passato politico ormai privo di identità e, seguendo le orme dell'amico Abaterusso, non è più parte della Federazione. "Da domani – racconta Maggio –   farò altro, con la voglia e l'entusiasmo di  costruire qualcosa di nuovo, che mi rappresenti, qualcosa in cui riconoscermi antropologicamente. Qualcosa… di sinistra".
 
Ad Articolo 1 – Mdp, indubbiamente, lo attendono già a braccia aperte e lui, Mauro Maggio, non si farà attendere. Con lui, neanche Umberto Uccella farà troppo attendere il suo arrivo in Articolo 1 – Mdp: "Lascio il PD – ha dichiarato Uccella –  perché, come molti, ormai, considero che sia non riformabile e che ha mutato nel profondo, con la direzione di Renzi, la sua identità politica, la sua funzione e la sua collocazione ideale, allontanandosi dalle sue stesse ragioni fondative. Le tre mozioni congressuali mi appaiono di gran lunga al di sotto delle necessità. Gravemente insufficienti a spiegare una crisi profonda del partito e le sconfitte culminate, il 4 dicembre scorso, con la bocciatura della riforma costituzionale". Anche per il secondo fuoriuscito, evidentemente, le ragioni sono non troppo dissimili da quelle di Maggio. Tuttavia, sembrerebbe dato per certo, a giorni, anche l'addio al PD dell'ex sindaco di  San Nicola, Pippi Nocera e non si esclude che, in quel di Squinzano, in molti lo seguiranno.
 
Resta salda, al momento, invece, la posizione interna al PD del segretario provinciale Salvatore Piconese, nonostante sia ben nota la sua avversione nei riguardi dell'ex segretario nazionale, Matteo Renzi.



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