Impianti segnaletici a Lecce che ‘spuntano come funghi’. D’Agata:«Legittimi?»

Nuovi impianti segnaletici a frecce a Lecce. Tabelloni nati come funghi in tutta la città. Lo ‘Sportello dei Diritti: ‘sono legittimi? Comunque pericolosi per il traffico comunale. L’Amministrazione cittadina chiarisca’.

Nono conosco sosta le segnalazioni allo “Sportello dei Diritti”, di cui è presidente Giovanni D’Agata. Stavolta, un cittadino mette in evidenza la miriade di impianti di frecce indicatrici nel centro urbano di Lecce.  Si tratta degli ormai noti tabelloni – visibili nella foto del presente articolo – che sono distribuiti su tutto il territorio urbano, riportanti le indicazioni con relative frecce direzionali di varie attività commerciali Gli stessi – stando a quanto evidenziato all’associazione – sarebbero pericolosi per il traffico pedonale in quanto posti sui marciapiedi senza (almeno in apparenza) una particolare cura della loro posizione.

Lo stesso utente ha rilevato anche come sussisterebbero alcuni profili di presunta illegittimità degli impianti per i quali proprio Giovanni D’Agata chiede che sia data immediata risposta da parte dell'amministrazione comunale. “Non è chiaro, infattiscrive l’avv. D’Agata in una nota stampa inviataci in redazione – se tutti gli impianti abbiano ottenuto le necessarie autorizzazioni, si vedano per esempio quelli installati nei pressi del cimitero su viale Porta d’Europa, su viale Degli Studenti, su via Pitagora, e così via”.

Non solo. L’approfondimento/richiesta riguarda anche altro. Anzitutto, se quelli che sarebbero stati all’epoca  autorizzati abbiamo ricevuto l’installazione in maniera conforme rispetto al progetto autorizzativo. “Se è vero cheprosegue D’Agataanche se la concessione non fosse scaduta era prevista la cessione di 1/6 dello spazio dell’impianto al Comune da utilizzare per indicazioni utili al servizio dei cittadini (uffici comunali, provinciali o regionali, numeri telefonici utili ecc.), mentre lo spazio ceduto risulterebbe non di 1/6 ma di una percentuale inferiore a quello che sarebbe stabilito dal P.G.I.P. (Piano Generale Impianti Pubblicitari)”.

E poi ancora: D’Agata intende conoscere se è vero che gli spazi riservati al Comune dovessero contenere indicazioni istituzionali, preventivamente concordate con l’ente in fase di autorizzazione “mentre pare che vi siano solo indicazioni commerciali”. E se gli impianti rispondano ai dettami del Codice della Strada e del relativo regolamento d'attuazione in tema di segnaletica. “In tal senso si ricorda che il Codice della Strada, ripreso nel P.G.I.P. del Comune di Lecce approvato nel 2011, stabilisce che le frecce per l’indicazioni di attività commerciali o artigianali devono essere collocate al di fuori del centro abitato”.       

Insomma, domande che per principio di trasparenzameritano una risposta nei confronti dei cittadini da parte dei nostri amministratori anche perchè in questo caso non si parla solo di eventuali interessi dei concessionari ma soprattutto della sicurezza stradale”. Nei giorni scorsi ci fu anche un "botta e risposta" tra lo stesso D'Agata riguardo alle multe inflitte ai medici in visita ai propri pazienti nonostante casi d'emergenza, cui seguì la pronta replica di Donato Zacheo, comandante della Polizia Municipale leccese.



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