Impianti sportivi, a Lecce le associazioni dilettantistiche sono alla canna del gas

Non si spegne la polemica per le assegnazioni dei centri sportivi in città. Abbiamo raccolto il parere delle associazioni direttamente coinvolte.

Oggi a Lecce vuole parlare lo Sport, quello che non si pratica sul rettangolo verde, ma fatto di altrettanta passione e fatica. Sì, perché lo sport non è solo calcio.

Tutto nasce da un ritardo nella redazione del calendario degli allenamenti previsti per la stagione in corso da consegnare alle associazioni sportive che potranno utilizzare gli impianti comunali. Parliamo dei due tensostatici del campo sportivo Montefusco, del palazzetto di piazza Palio, e del tensostatico che sorge nei pressi dello stadio.

La Polemica

Una polemica alquanto accesa si è innescata nei giorni scorsi in città tra il consigliere comunale di minoranza, Andrea Guido, e l’attuale assessore allo Sport, Paolo Foresio.

“Il ritardo ha provocato non pochi disagi alle associazioni sportive, le quali non hanno potuto pianificare un’adeguata programmazione delle attività da svolgere. Inoltre non è ben chiaro quale criterio abbia usato l’assessore Foresio per l’assegnazione delle ore nelle varie strutture. Negli anni antecedenti al suo arrivo, già nei primi giorni del mese di agosto, si convocava una riunione con tutte le associazioni richiedenti, cercando un comune accordo tra le stesse ed arrivando ad una soluzione ottimale per tutte in poche ore e, soprattutto, alla luce del sole”.
E poi il riferimento sibillino ad associazioni vicine a questo o a quel politico.

Lapidaria la risposta di Foresio “Le allusioni di Guido rispetto a presunti favoritismi qualificano il modo di pensare di chi le fa, verrebbe da dire. Questa amministrazione non ha nel suo costume l’obiettivo di tutelare in tutti gli spazi possibili gli amici o gli amici degli amici. Quei tempi sono finiti, è utile ricordare a Guido”. “Credo sia utile – proseguiva Foresio – istituire una forma di coordinamento tra queste diverse gambe sulle quali cammina l’impiantistica sportiva pubblica a Lecce. Dare forma a questo coordinamento sarà uno degli obiettivi su cui lavorare per il prossimo anno”.

Guido non contento replicava “È il criterio utilizzato da lui o dagli uffici ai quali sovraintende o ai quali dovrebbe sovraintendere che noi vogliamo conoscere. La risposta non è pervenuta”.

Parlano le associazioni

Ma andiamo per gradi, dando voce al punto di vista delle associazioni che vivono sulla proprie pelle la difficoltà non solo di non avere adeguate ore a disposizione per gli allenamenti, ma anche di combattere con le criticità delle strutture. Ma questa è un’altra storia.

Va detto, lo sport leccese è asfissiato da anni di disinteresse quasi totale da parte delle pubbliche amministrazioni, Comune o Provincia che sia.
Le associazioni si dicono in seria difficoltà tra allenamenti da iniziare e competizioni all’orizzonte.

Il tanto atteso orario settimanale di utilizzo degli impianti sportivi coperti è apparso a dir poco improvvisato, oltre che tardivo. Bastava più attenzione o un accenno di dialogo.

Tante le istanze delle associazioni sportive leccesi, che premevano perchè gli impianti venissero tempestivamente messi a disposizione degli atleti. E l’assessore Foresio è stato ovviamente raggiunto dalle proteste.

Ma le richieste del mondo sportivo non si fermano qui. Le associazioni chiedono e pretendono a gran voce che le decisioni dell’amministrazioni siano trasparenti, oltre che tempestive, chiedono che i criteri adottati per valutare a chi e per quanto tempo concedere l’uso degli impianti siano “obiettivi” (come recita l’art.90 co.24 della l. 289/02).

L’assessore è stato poi chiamato in Commissione a rispondere ai quesiti che gli venivano posti dalle associazioni, dal CONI stesso nella persona del delegato provinciale avv. Antonio Pellegrino, dai Consiglieri che, in modalità bipartisan, sollecitavano chiarimenti e risposte.

Il 10 settembre, Foresio pubblicava l’attesa tabella che però ancora nessuno aveva letto. La domanda era una: quali sono i criteri che avete utilizzato? Risposta? Gli stessi degli anni presedenti. Bella consolazione.
E la concertazione con le associazioni? inutile! Questo si son sentiti dire alcuni rappresentanti delle asd leccesi.

A niente vale che le realtà sportive presenti quali la Delfino e la Lecce Volley, rammentino che da sempre è stata proprio la concertazione che ha tolto le castagne dal fuoco alle amministrazioni precedenti, evitando empasse istituzionale. Ma niente da fare. Il calendario arriva e scontenta tutti.

In particolare, raccontano dal mondo sportivo, “le società impegnate nei campionati più importanti si vedono assegnati minori spazi di quelle che fanno attività di scarso rilievo sportivo. Associazioni blasonate, che da decenni illustrano lo sport leccese, ospitando e tesserando centinaia, se non migliaia di bambini e ragazzi ed accompagnandoli nella loro crescita umana e sportiva, ora si chiedono se non sia il caso di abbandonare questo territorio per spostarsi altrove, in provincia, dove chi fa sport ad alto livello viene riconosciuto ed aiutato, dove le strutture pubbliche vengono concesse gratuitamente o quasi, dove esistono ancora gli amministratori che sono ansiosi di fregiarsi dei successi sportivi delle squadre cittadine”.

La seconda Commissione consiliare

La Commissione consiliare successivamente convocata ha concluso i propri lavori con un monito all’assessore: è necessario stilare un regolamento che sia valido per tutti gli impianti sportivi comunali e definisca, come vuole la legge (anche quella regionale, 33/06) le regole chiare, definite, trasparenti, giuste per governare la concessione degli spazi. Che queste regole, inoltre, vengano rispettate. Così come riconosciute e rispettate devono essere tutte le associazioni sportive di cui molti rappresentanti delle istituzioni non ne conoscono l’esistenza, né tantomeno ne conoscono il curriculum.

“Sullo scranno dell’assessorato allo Sport – chiosano le associazioni – serve una persona competente in materia, innamorata del mondo sportivo, che ne comprenda i bisogni e le necessità”

E per le palestre scolastiche? C’è un regolamento comunale. Ma qui si apre un altro lungo capitolo, fatto di tariffe aumentate e un calendario che parte nientepopodimenochè dal mese di novembre.



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