La Presidenza delle Commissioni regionali crea ulteriori attriti tra Blasi ed Emiliano

Non perde occasione l’ex sindaco di Melpignano di ricordare al nuovo governatore di Puglia che non si va lontano con scelte personalistiche e poco condivise. La decisione poi di non assegnare importanti deleghe assessorili aumenta il malumore e i mugugni.

Dopo il varo di una Giunta, per il capo di un esecutivo c’è subito la prova commissioni. Si sa, le nomine scontentano sempre tutti ed Emiliano non ha fatto certo molto per accaparrarsi le simpatie del suo partito e dei suoi consiglieri più suffragati, che si sono visti estromessi dalla Giunta Regionale.

Nemmeno la presidenza delle commissioni ha lenito le ferite, anzi chi come Serrgio Blasi, dall’alto delle sue preferenze, si è sentito trascurato, non ha lesinato di mandare un messaggio forte e chiaro all’ex sindaco di Bari: “Come è noto ho scelto di astenermi dall’assumere nell’ambito del Consiglio regionale incarichi di presidenza, vicepresidenza o segreteria delle Commissioni consiliari. Si tratta di una scelta di autonomia perché su tutte le iniziative che saranno oggetto dell’analisi del Consiglio e delle Commissioni a cui sono iscritto, cioè la quinta, Ambiente, e la sesta, Cultura e Fondi europei, voglio mantenere un profilo di esclusiva fedeltà al programma che in campagna elettorale ho condiviso con gli elettori del Salento e che 17mila persone hanno sottoscritto scegliendo di scrivere il mio nome sulla scheda elettorale.’

Ma la bordata nei confronti del nuovo governatore è giunta subito dopo, quando l’ex sindaco di Melpignano non ha perso l’occasione per ricordare all’inquilino di Lungomare Nazario Sauro che è cosa grave tenere ancora in stand by le deleghe di assessorati importanti che non possono accendere i motori, in attesa di corteggiamenti politici che non andranno mai in porto, soprattutto con i pentastellati.

Sarò un semplice consigliere regionale del Pd e, quando sarà necessario, sarò fortemente critico nei confronti di una azione di governo della Regione che già in queste prime fasi si mostra debole. La mancata assegnazione delle deleghe in materia di Agricoltura, Ambiente, Personale, Sanità, sono un segnale di debolezza e, nonostante gli annunci, di mancanza di visione strategica, peraltro su temi fondamentali.’
Insomma un modo elegante per non sbattere la porta ma per ricordare ad Emiliano e al suo partito che Blasi si sente un uomo libero, libero di seguire soltanto i dettami della sua coscienza, più che le scelte utilitaristiche del partito e pertanto sempre pronto a votare ‘contro’ decisioni che non ritiene in linea al suo credo. La maggioranza non traballa, certo, ma il malumore di Blasi non è certo cosa che si possa silenziare facilmente.



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