Lavoro, riforme sì ma non a discapito delle tutele

L’editoriale per leccenews24.it del Segretario Generale provinciale della Uil di Lecce, Salvatore Giannetto, sull’ art.18 dello Statuto dei Lavoratori e sulla Riforma del Mercato del Lavoro.

L'editoriale di Salvatore Giannetto* 
 
La volontà del Governo Renzi di modificare “unilateralmente” gli strumenti fondamentali che sovrintendono all’ingresso e all’uscita delle persone in questo Paese nel Mercato del Lavoro, anche se sembra attenuarsi nelle ultime ore con la timida apertura ad un confronto con le OOSS, offre l’immagine plastica di come l’Italia non riesca ad uscire dalla grave stagnazione in cui è caduta, per assenza di misure governative significative di sostegno alla domanda interna e  di investimento per creare lavoro, con tutte le conseguenze anche di crescita del debito pubblico!

È come se di fronte a commensali affamati, in questo caso di lavoro e di coesione sociale, ci si preoccupasse di quale “tovaglia” sfoggiare in tavola e non del buon cibo da trovare, cioè il lavoro per i giovani e per tutte quelle famiglie che non riescono a programmare più nulla del proprio futuro.

Nel merito dei problemi sul tappeto, in attesa di conoscere i contenuti di Documento di Programmazione economica e finanziaria che si preannuncia lacrime e sangue, la posizione della Uil è chiara: sì al confronto, ma senza scambi sulle tutele dei lavoratori, come invece si lascia intendere sul diritto alla giusta causa quando si viene licenziati, e semplificazione della selva delle 44 tipologie di contratti individuali esistenti per assumere.

La Uil ritiene, e non da oggi, che una riforma del mercato del lavoro debba estendere le tutele ai lavoratori oggi esclusi di qualunque età e debba rivedere gli ammortizzatori sociali in modo tale che tutta la platea degli esclusi dal diritto fondamentale al lavoro siano accompagnati alla formazione ed ad una nuova attività: l’individuo va promosso e non limitato nell’affermazione della sua dignità e nel mondo del lavoro!

Le battaglie ideologiche e gli strappi al metodo del confronto servono solo a tentare di allontanare le scelte che in un Paese civile dovrebbero essere prioritarie: investimenti, eliminazione dei 30 mila centri di spesa sparsi per i territori ed equità fiscale, innovazione e coesione sociale!

*Segretario Generale provinciale della Uil di Lecce



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