«Liberate i marè²», manifestazioni pacifiche a Lecce e Brindisi

Alzare la voce a sostegno della liberazione dei due marè² prigionieri in India. Cortei a Brindisi e Lecce.

Questa mattina nel capoluogo brindisino, alle ore 10, in piazza Cairoli l’iniziativa a cui ha partecipato anche l’Amministrazione Comunale di Lecce e, nel capoluogo salentino, invece, un piccolo corteo organizzato dal Coordinamento "9 dicembre" 

Giornata pro marò nel Salento. Delle manifestazioni pacifiche, infatti, si sono svolte sia a Brindisi che a Lecce da parte di alcuni cittadini che hanno voluto far sentire la loro voce ed il loro appoggio a sostegno dei due militari italiani prigionieri in India.

A Lecce un piccolo corteo organizzato dal Coordinamento “9 dicembre” ha sbandierato bandiere tricolori, striscioni e foto dei due marò per le strade della città. Un gruppo composto da una ventina di persone che, oltre a manifestare il “solito” malcontento nei confronti di politici e governo, ha voluto far sentire tutto il loro appoggio ai due militari. “Liberate i due marò e prendetevi i nostri politici” è stato questo lo slogan provocatorio e predominante che si è alzato dalle urla dei manifestanti leccesi che continuano nella loro campagna di sensibilizzazione verso i cittadini.

Questa mattina, a partire dalle ore 10in piazza Cairoli, anche a Brindisi, era in programma una manifestazione pacifica a sostegno della liberazione dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, trattenuti da quasi due anni dalle autorità indiane. All’iniziativa, promossa dal capogruppo di Forza Italia della città adriatica, Mauro D’Attis, era presente anche l’Amministrazione Comunale di Lecce che ha accolto l’invito lanciato dal sindaco di Brindisi, Mimmo Consales.

“E’ necessario – ha sottolineato il sindaco di Lecce, Paolo Perrone – continuare a tenere accessi i riflettori su una vicenda a dir poco paradossale. Per questo motivo l’Amministrazione Comunale ha deciso di aderire con convinzione a questa manifestazione di solidarietà nella speranza che si possa trovare al più presto una soluzione. I nostri marò sono prigionieri in India in modo del tutto ingiustificato e rischiano addirittura la pena di morte. Il governo italiano deve attivarsi senza indugio, con ogni mezzo possibile, per riportare immediatamente in Italia i due marò, perché la misura è davvero colma. Non è in alcun modo tollerabile che dopo tanto tempo non si sia ancora trovata adeguata soluzione diplomatica a una vicenda così kafkiana, e che periodicamente – e terroristicamente – si diffondano voci sull’applicabilità della pena di morte ai nostri soldati. Sono vicino con grande affetto alle famiglie di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, che vivono con questa spada di Damocle sulla testa ormai da troppo tempo”.



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