Mazzei(FI): ‘Vendola e’ in vacanza, la xylella no!’

Il Consigliere regionale Luigi Mazzei torna sul caso della xylella fastidiosa, batterio responsabile del disseccamento degli ulivi nel Salento, invocando l’intervento corretto della Regione Puglia

La xylella fastidiosa, detta anche "batterio killer" in quanto responsabile del disseccamento di molti ulivi nell'area salentina, è un nemico veramente difficile da combattere. Talmente tanto che tra un po', secondo il consigliere regionale FI, Luigi Mazzei, la Regione Puglia "si rivolgerà anche alle pratiche di stregoneria". Nella sostanza, Mazzei utilizza l'ironia per commentare ciò che egli definisce un atteggiamento, dai banchi di via Capruzzi, dettato da "improvvisazione e scarsa competenza". 

Attraverso un comunicato stampa giuntoci in redazione, il consigliere espone anche una brevissima cronostoria del problema: "Dall’ottobre 2013 si conosce il patogeno distruttivo e  l’Assessore Nardoni aveva dichiarato l'imminente messa in campo di una task force che avrebbe dovuto coinvolgere le migliori università ed i più importanti centri di ricerca nazionali ed internazionali, invece, dobbiamo assistere inermi ad iniziative estemporanee e prive di fondamento scientifico come l'esperimento singolo e autonomo dell'acqua informatizzata".

Insomma, con tutto il rispetto per l'autore, Mazzei non indica questo metodo come adatto a fronteggiare una calamità naturale di vasta portata, peraltro senza un coordinamento certo che affronti il problema nella sua interezza. Mancano leggi speciali del caso, risorse necessarie per i primi interventi sul campo, fondi per ricerca e indennizzi ad agricoltori/vivaisti.

"Vendola ha mai visitato le zone interessate?si chiede MazzeiUn Presidente di Regione può essere così lontano da un problema di tale gravità? Non ha avuto nemmeno la sensibilità di far convocare un Consiglio Regionale in sessione straordinaria come richiesto da venti Consiglieri per fare il punto sulla questione. Lui è in vacanza, la xylella NO!"

Riguardo invece alle prime indiscrezioni che ipotizzano un cordone di sicurezza tra le province di Lecce e Brindisi, dichiara: "mi duole il cuore perché questo equivale a dichiarare che il Salento è lasciato solo a se stesso, destinato a veder morire gli ulivi e la sua storia. Una vera e propria sentenza di condanna! Perché non ci dice Nardoni come isolare i focolai del Salento, magari senza ricorrere ad esperimenti estemporanei che creano ulteriori incertezze?" – conclude.



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