Nardò i drivers NTC stanchi del precariato:’Figli di un Dio minore, interventi subito’

I lavoratori della pista NTC (Nardò Techinical Center) attendono ancora la stabilizzazione dopo anni di precariato. Nidil Cgil a sostegno dei ‘drivers’:’Chiediamo un intervento urgente dei soggetti preposti, risolviamo questa vertenza’.

Qual è la ricaduta occupazionale in un territorio già tristemente sconvolto dalla fuoriuscita di lavoratori dai settori produttivi? Una risposta conosciuta fin troppo bene dai numerosi lavoratori drivers della ditta NTC di Nardò, i quali versano in regime di somministrazione da oltre dieci anni e, ovviamente, stanchi del loro stato di precarietà. Assistiti dal Nidil Cgil di Lecce, si riunirono a dicembre scorso presso Confindustria Lecce alla presenza anche delle omologhe categorie di Cisl e Uil nel tentativo di trovare una soluzione bonaria rispetto a eventuali stabilizzazioni dei lavoratori interessati. La sigla, in una nota stampa pervenutaci in redazione, scrive che non sussisterebbe un principio di equità nella distribuzione del lavoro, con la tendenza a privilegiare nuovi ingressi in luogo di figure gravitanti intorno all'azienda attraverso le A.p.l. (agenzie per il lavoro) ormai da troppo tempo.

L'azienda, rappresentata dai suoi manager locali, ha chiaramente evidenziato la non disponibilità a ragionare in tal senso. Così il Sindacato, in nome e per conto dei suoi assistiti, chiese una convocazione presso l'Assessorato allo Sviluppo economico della Regione Puglia e alla Task Force regionale, quale ente direttamente interessato in qualità di sottoscrittore di un Contratto di programma con l'azienda in data 2008. All'incontro, svoltosi il 19 marzo 2015, presieduto dal dirigente Regione Dr. Recchia, reiteratamente l'azienda prospettò la programmazione per i prossimi 20 anni. Senza alcuna traccia, però, delle stabilizzazioni richieste. 

Ci saremmo aspettati maggiore attenzione da una sensibilità come quella della Regione Puglia – scrive Daniela Campobasso, Segretario generale Nidil Cgil Lecceche dovrebbe essere vicina a queste tematiche. Invece, a oggi, i lavoratori somministrati della NTC di Nardò sono ancora figli di un Dio minore e dimenticati anche dalle promesse. Chiediamo, quindi, un intervento urgente dei soggetti preposti al fine di districare un’annosa vertenza che rischia di minare un lavoro potenzialmente importante e prospettico che, se intelligentemente gestito e governato, potrebbe solo contribuire a riconvertire un tessuto industriale depauperato”. Insomma, sembra che dall'ultima protesta dei diretti interessati – avvenuta a Febbraio, all'entrata della villa comunale di Lecce – sia cambiato poco o nulla. 



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