Natale 2014, dal tono mesto gli auguri della Provincia

A Palazzo dei Celestini, come ogni anno, si è svolta la consueta cerimonia per lo scambio degli auguri natalizi. Presenti il Presidente Gabellone e l’Arcivescovo D’Ambrosio

Sono stati auguri natalizi dal tono minore, un po’ più mesti rispetto agli anni precedenti, quelli che nella giornata di oggi, presso l’Aula Consiliare di Palazzo dei Celestini a Lecce, sono andati in scena.

Sarà il periodo di una crisi che non sembra accennare ad avere fine, sarà anche il cosiddetto “Svuota Province” che con l’anno nuovo comporterà una serie corposa di esuberi, fatto sta che gli umori che si respiravano quest’oggi non erano dei più spensierati.

A fare gli onori di casa, come sempre, il Presidente Antonio Gabellone che ha accolto l’ospite d’onore, Sua Eccellenza Mons. Domenico D’Ambrosio, Arcivescovo Metropolita di Lecce e l’On.le Giacinto Urso, già Difensore Civico dell’Ente. Insieme a loro consiglieri provinciali, dirigenti ed impiegati.

 “Ringrazio  Sua Eccellenza che è venuto a portare i suoi gli auguri per queste festività natalizie, saluto tutti: i consiglieri, i dirigenti,  i dipendenti dell'Ente e i  giornalisti che danno quotidianamente un contributo infaticabile allo scopo di far conoscere ai cittadini l'attività della Provincia”, ha affermato Gabellone nel corso dell’intervento.

“Il Natale è un momento di festa, gioia e serenità e per almeno un attimo va dimenticato tutto per ritrovare le sensazioni positive. Per la Provincia questo è un periodo difficile. È vero,  l'Italia è un Paese che ha bisogno di ammodernarsi, ma il rischio è che andando di questo passo ciò si realizzi ad un costo altissimo per i cittadini che vicino momenti di incertezza. La speranza è che, e su questo stiamo lavorando, si superi questa fase e che nessuno perda quella ragionevolezza e sensazione di appartenenza al territorio che è parte essenziale per dare vita ad un progetto che è insito nella Democrazia.

Non c'è migliore occasione di questo per fare gli auguri, con la speranza che il nuovo anno ci possa restituire certezze maggiori e che si possa tornare a lavorare senza l'interrogativo di non conoscere appieno il proprio futuro”.

È stata poi la volta dell’Arcivescovo di Lecce porgere gli auguri: “Grazie per avermi accolto nuovamente, ciò non durerà per molti anni e non a causa dello ‘Svuota Province’, bensì  perché tra poco andrò in pensione. Sono grato è contento e ringrazio il Presidente e i consiglieri. Ci troviamo ad affrontare situazioni di disagio e paura, però non bisogna perdere la speranza. L'altra sera guardavo il cielo, era l’ora del tramonto, c’erano molte nuvole nere, ma in fondo c'era anche una striscia di colore rosso che risalta. Ecco, quella luce deve essere la speranza che è la più povera della virtù ma la più resistente. Perché questo sentimento non rimanga tale e si realizzi, però, non possono venire meno impegno e fatica. Dobbiamo rimboccarci le maniche ognuno secondo le proprie responsabilità.

La manna dal cielo è quella che realizziamo noi. Una cosa è certa: le province si possono svuotare, ma qui ci sono uomini e con  loro non si può farlo. La storia nel corso del tempo è andata avanti e forse siamo stati noi a non progredire con essa quindi, dobbiamo amarci e non lasciare che la storia ci distrugga perché la facciamo noi.  Io incontro ogni giorno tante persone che vengono a parlare dei loro problemi cercando aiuto, ma vedo, altresì in loro, la voglia di riprendersi con le proprie forze.
 



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