Fine della corsa in solitaria per Alessandro Delli Noci, ora è tempo di stringere accordi

Delli Noci non ce la fa nella corsa solitaria ed ora è a un bivio: accogliere l’indicazione di Michele Emiliano e appoggiare Salvemini, oppure virare sul candidato di centrodestra Mauro Giliberti.

Non è bastato il sostegno sottotraccia, e neanche tanto, di Michele Emiliano, governatore di Puglia. Non è bastato riempire ben sette liste rastrellando voti in ogni famiglia leccese; non è bastato neanche l’esercito dispiegato sui social network che, a botte di condivisioni, post e sostegno, ha creato un' immagine vincente dell’ex Assessore. 
 

Guardiamo, ora, lista per lista, chi sosteneva la candidatura di Alessandro Delli Noci. La lista del Partito Pensionati – Invalidi Giovani insieme totalizza lo 0,03% e riceve soltanto due preferenze; Cambiamo Lecce e Lecce Area Metropolitana si attestano intorno all’1% la prima e 1,50% la seconda. Ce la fanno Udc, Un’AltraLecce e Andare Oltre che la spuntano con un consigliere a testa. Il sistema delle civiche, già sperimentato da Mellone, serve a Delli Noci per essere presente in Consiglio usufruendo di uno sbarramento più basso di quello riservato ai partiti.
 

Tuttavia, l’ex Assessore di Paolo Perrone totalizza 8 mila preferenze circa come candidato sindaco. E questo cosa vuol dire? Che il candidato Delli Noci convince, il suo progetto un po' meno: convince i suoi stretti sostenitori, ma altri no che evidentemente hanno preferito affidarsi al "voto disgiunto", forse il vero meccanismo perverso che ha fatto la differenza in questa campagna elettorale.
  

Pesa, in negativo, la dichiarazione del presidente Michele Emiliano che rimarca il pessimo risultato del Partito Democratico e guarda a Delli Noci quale attore di rilievo nella politica leccese, spingendo contestualmente ad un accordo.
 

Tanto premesso, termina la corsa in solitaria di Alessandro Delli Noci, che dimostra di non poter essere autonomo e di aver bisogno ancora di tornare in una casa "politica" che sia quella di centrodestra abbandonata per una battaglia di successione, oppure quella di centrosinistra che, va detto, è sempre stata lontana dal suo background politico. Qualunque decisione dovesse prendere, l’ex assessore all'Innovazione  rischia comunque di disperdere una parte dei consensi maturati: il suo esercito si identifica sostanzialmente in posizioni di centrodestra, parte dei suoi potrebbero non seguirlo in una possibile indicazione di voto su Carlo Salvemini.



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