Non paghi il bollo auto? La Regione Puglia te la ‘toglie’. I Cor: ‘si valuti caso per caso’

Il gruppo dei Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola) chiedono alla Regione di valutare, caso per caso, la radiazione dell’auto dei pugliesi evasori dal PRA.

Non paghi il bollo auto, la Regione Puglia te la “toglie”. Non è una semplice minaccia, ma quanto sta realmente accadendo in questi giorni ad alcuni imprenditori pugliesi che, per tre anni, non hanno pagato la tassa automobilistica. Come fa sapere in una nota il gruppo dei Conservatori e Riformisti, infatti, sembrerebbe che la Regione Puglia stia usando il pugno di ferro contro gli evasori, optando per la radiazione d’ufficio dell’autoveicolo. Tutta colpa, se così si può dire, di una procedura d’ufficio prevista dall’articolo 96 del Codice Stradale che la Regione ha deciso di attivare in modo categorico.
  
A bussare alla porta degli «inadempienti» per notificare il mancato pagamento triennale, per ora, è un semplice postino, ma trascorsi i 30 giorni a suonare sarà un ufficiale di polizia per il ritiro d’ufficio delle targhe e della carta di circolazione. In questo modo – dichiarano Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola – l’auto sarà cancellata dal Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
  
«Ora, fermo restando che le tasse non solo vanno pagate, ma vanno pagate da tutti per avere migliori servizi – dichiara il gruppo Cor – il comportamento della Regione Puglia appare decisamente aggressivo se non vi è a monte una valutazione delle ragioni per le quali vi è il mancato pagamento».
  
Secondo gli esponenti del partito di Raffaele Fitto, infatti, non si può tener conto del momento di grande difficoltà economica vissuto dai cittadini, come dimostra il fatto che la Puglia vanta la percentuale più alta  di famiglie senza cibo (il 16% secondo il Censis): «irrigidire le misure con le quali si persegue l’evasore, magari non per scelta ma per necessità – sottolineano –  diventa un accanimento che poco si sposa che le tanto sbandierate politiche sociali di questo governo»
  
Per questo, chiedono di rivedere in senso meno rigido l’applicazione del Codice della Strada per dare l’opportunità ai pugliesi in difficoltà, ai morosi incolpevoli e non certo a squallidi “furbetti”, di potersi mettere in regola senza il pericolo di perdere anche la disponibilità dell’uso dell’automobile.



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