Omaggio al pensiero di un grande statista del dopoguerra. Maglie celebra Aldo Moro

Una Maglie vestita a festa ha celebrato il centenario della nascita di Aldo Moro con una giornata che lascia un segno indelebile nella memoria di quanti hanno condiviso con lui un percorso politico, giuridico e filosofico.

Difficile dire quanti fossero ieri mattina i giovani presenti nella piazza principale di Maglie a rendere onore al più famoso dei suoi cittadini. Insieme al tricolore vibrava nell’aria l’orgoglio di appartenere ad una città  forte di una storia che ha lasciato un solco profondo nella vita politica italiana. Aldo Moro, non solo un politico di valore, ma anche e soprattutto un grande uomo.

In un momento storico in cui spesso l’etica politica cede il passo e i valori morali sembrano essersi vanificati, il pensiero di Aldo Moro riporta con forza ad un nuovo ideale di unità, attraverso nuovi rapporti di solidarietà che privino le azioni di ogni sentimento di odio e ostilità.

In mattinata, dopo la deposizione di  una corona al monumento dell’uomo politico, le Frecce Tricolori hanno sorvolato una piazza gremita e hanno dipinto in un intenso cielo azzurro di fine settembre il bellissimo tricolore italiano.

Alle 17.30, dopo i saluti del sindaco Ernesto Toma, di Antonio Gabellone, Presidente della Provincia di Lecce e dell’assessore della Regione Puglia Salvatore Negro, Il senatore Giorgio De Giuseppe ha introdotto i ritratti di Moro sotto il profilo dottrinale, giuridico e politico. Il professor D’Agostino, presidente dei giuristi cattolici,  ha fatto emergere nella sua lezione su “Moro e la teoria del diritto” la dote di bontà di cui il giurista Moro era pervaso. Una bontà da intendersi non solo come qualità morale, psicologica o emotiva ma come valenza filosofica che vede nella bontà la via di accesso ottimale alla comprensione della realtà.

Della bontà dell’uomo prima ancora che dello statista ebbe a parlare anche Papa Paolo VI il 10 maggio del 1978, giorno dopo l’assassinio di Aldo Moro per mano dalle Brigate Rosse, in udienza davanti ad un immenso gruppo di pellegrini e visitatori.

Una bontà che ha segnato il pensiero di Moro che come obiettivo ha sempre avuto quello di salvaguardare la democrazia. Ed è questo sicuramente il suo  più grande insegnamento.

Prima del concerto della fanfara del Comando dell’Aeronautica Militare che ha concluso i festeggiamenti in onore di Aldo Moro,  abbiamo chiesto al sindaco  Ernesto Toma:

Cosa rimane nella sua Maglie del pensiero di Aldo Moro?
Maglie celebra ogni anno il nostro concittadino più illustre  e le istituzioni ricordano insieme agli istituti scolastici, con eventi e manifestazioni, il pensiero dello statista cercando di trasmettere ai giovani gli insegnamenti di Aldo Moro.

I giovani amano ancora la figura di Aldo Moro?
I giovani percepiscono probabilmente un modo diverso di fare politica e questo li appassiona e li porta ad approfondire con lo studio il pensiero di un uomo che non hanno avuto la fortuna di conoscere ma che ha lasciato un’importante eredità alle giovani generazioni.

é stata poi la volta del Presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone:

Cosa manca nella politica oggi del pensiero di Aldo Moro?
Credo di poter sintetizzare la risposta dicendo che manca la volontà del confronto costante, della mediazione sempre e soprattutto la consapevolezza della responsabilità del momento in cui viviamo che in molti spesso viene meno in un momento storico parallelamente confrontabile, seppur con condizioni diverse, ad un certo contesto nel quale esistevano le stesse difficoltà e le stesse incertezze.

L’Europa di oggi piacerebbe a Moro o è carente della sua filosofia?
Purtroppo l’Europa di oggi ha molto poco del pensiero di Moro inteso nel senso di prevedere, anticipare e governare gli eventi. L’Europa di oggi vive distante da queste ipotesi e quindi è un’ Europa che diventa piccola di fronte ad un quadro internazionale che si modifica e rispetto al quale non riesce ad imporsi con la forza delle idee.

di Tiziana Protopapa



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