Se la legge elettorale che è stata prodotta dal Consiglio regionale di via Capruzzi è stata definita “un mostro giuridico” da parte del Governatore Nichi Vendola, da più parti sale l’indignazione per una Normativa che pare proprio non tenere conto della parità di genere.
Tra gli ultimi appelli, quello del Comitato Pari Opportunità degli avvocati di Bari che all’esito della votazione sulla legge elettorale regionale, con riferimento alla circostanza che il Consiglio non ha inteso mettere in votazione gli emendamenti proposti per il riequilibrio di genere dichiarandone l’inammissibilità per essere stati già discussi e rigettati nel 2012, “esprime la propria indignazione e stigmatizza l’incoerenza con la normativa nazionale e europea nonché il vulnus democratico che questa decisione manifesta”.
Il Comitato fa riferimento al dettato della Corte Costituzionale che con sentenza 2/95 ha sottolineato che al riequilibrio tra i sessi nella rappresentanza politica si sarebbe potuti pervenire con una intensa azione di crescita culturale che avesse portato i partiti e le forze politiche a riconoscere la necessità improcrastinabile di perseguire l’effettiva presenza paritaria delle donne nella vita pubblica così attribuendo ai partiti una funzione propulsiva autonoma che il legislatore, in quei tempi, non poteva ancora avere.
Il commento è amaro “In Puglia, invece, emerge, al contrario di quanto suggerito dalla Corte Costituzionale, la mancanza di volontà di apportare i minimi correttivi in senso democratico alle regole elettorali che avrebbero presidiato il riequilibrio dei generi nella rappresentanza dei cittadini e delle cittadine. Trincerarsi dietro una eccezione formale,votata con voto eccezionalmente bipartisan, secondo la quale non sarebbe stato possibile rimettere ai voti proposte bocciate nel 2012, appare come un volere ignorare il fatto che oltre trentamila cittadine e cittadini pugliesi hanno fatto una scelta definita di senso opposto a quella operata (oggi così come nel 2012)dai consiglieri regionali che dovrebbero rappresentarli, mortificando il senso democratico dell'organo legislativo regionale".
La considerazione del Comitato Pari Opportunità dell'Ordine degli Avvocati di Bari ritiene, quindi, che non soltanto l’organo regionale abbia disatteso le disposizioni giuridiche e legislative, ma abbia dato un calcio ai cambiamenti socio culturali in atto già da tempo e che sono a favore della presenza femminile nel mondo della politica e del lavoro
Proprio per ripristinare in Puglia un equilibrio che ad oggi appare compromesso il Comitato Pari opportunità degli Avvocati di Bari preannuncia che “metterà in campo ogni azione che rientri nelle proprie competenze per tentare di dare valore ai principi richiamati”.