Sanità, disservizi al distretto di San Cesario. Ezio Conte:«Una vergogna»

Il sindaco di San Donato, Ezio Conte: ‘Una vergogna quello che accade nell’ufficio protesi della Asl di San Cesario di Lecce per ottenere pannoloni traverse e ausili in genere’.

Viene definita ‘una lunga via crucis', quella del Distretto Socio – Sanitario di San Cesario, per ottenere l’autorizzazione degli ausili (del tipo pannoloni, traverse, letti anti decubito e via dicendo), da consegnare alle persone impossibilitate a deambulare. Situazione portata a galla dal sindaco di San Donato Ezio Conte che, sollecitato da alcuni concittadini, si è voluto rendere personalmente conto di quanto accade nell’ufficio preposto.

Ho potuto appurare in prima persona – dice il primo cittadino di San Donato in una nota stampa pervenutaci in redazione – del paradosso che si verifica giornalmente negli uffici di San Cesario. Non ultimo, proprio ieri mi sono recato nell’ufficio della responsabile per chiedere delucidazioni su una pratica di una mia concittadina costretta a letto da una frattura molto importante”.

Un iter snervante al quale, molti pazienti, devono far fronte. E ovviamente, spesso, le persone anziane risultano maggiormente svantaggiate nel doversi districare tra varie complicazioni; a cominciare dal primo all’ultimo medico che concede l’autorizzazione, per poi finire al ritiro degli ausili.

Difatti, è solo in base alla patologia che il medico di base del paziente prescrive la richiesta domiciliare da portare personalmente all’ufficio prenotazioni del distretto di San Cesario. Successivamente, dopo alcuni giorni, viene effettuata la visita domiciliare da uno specialista dell’Asl per verificare ed accertare l’effettiva patologia. Una volta accertata la patologia il medico specialista prescrive, se lo ritiene opportuno, quanto richiesto.

L’avvenuta autorizzazione rilasciata con richiesta scritta dallo specialista viene fornita al paziente. “Da questo momento in avanti inizia il martirio per pazienti e parenti – sottolinea il primo cittadino – infatti la suddetta  prescrizione non serve al ritiro diretto degli ausili, ma la stessa ricetta dovrà essere consegnata all’Ufficio Protesi del Distretto sanitario di San Cesario per essere ancora valutata da un altro medico che richiede una ventina di giorni”.

Ma ancora non è finita. Il sindaco Conte sottolinea altri passaggi. “Anche se manca un solo punto o una virgola il parente dell’interessato dovrà fare ritorno dal medico specialista  per le dovute correzioni. Dopodichè, l’interessato sarà costretto a recarsi all’Ufficio protesi per riconsegnare la pratica che sarà sottoposta, per l’ennesimo martirio, al vaglio della responsabile preposta all’autorizzazione finale, alla quale mi sono rivolto per chiedere spiegazioni sui ritardi, addossando  le responsabilità allo specialista incaricato dall’Asl ed altro che preferisco non riportare”.

Infine, Ezio Conte si chiede a cosa serve “pagare un medico che deve controllare un altro collega”, in particolar modo uno specialista della materia, quando invece “sarebbe sufficiente l’autorizzazione dello specialista inviato dall’Asl al domicilio del paziente”. “Per questi motivi – conclude – chiedo un incontro urgente al Direttore Generale dottor Valdo Mellone, affidandomi alla sua sensibilità, dimostratami in altre circostanze, per lamentare le giuste ragioni e risolvere questo martirio al quale sono sottoposti i pazienti e i loro  parenti con perdita di giornate di lavoro, ma in particolar modo per tutelare il diritto alla salute dei cittadini”.