“Lecce è una città triste da quando c’è Salvemini”. Scontro a distanza tra Paolo Perrone e il suo successore

Scontro a distanza tra il sindaco di Lecce e il suo predecessore, Paolo Perrone che ha voluto tracciare il bilancio (negativo a suo dire) di un anno di amministrazione targata Carlo Salvemini.

Non poteva passare inosservato l’intervento di Paolo Perrone, pubblicato dal Nuovo Quotidiano di Puglia. Ora siede tra i banchi dell’opposizione, ma per dieci anni ha occupato la poltrona più importante di Palazzo Carafa, conquistata da Carlo Salvemini che è riuscito in una impresa che sembrava impossibile: espugnare la città considerata una roccaforte del centrodestra.

L’ex primo cittadino ha voluto scrivere nero su bianco e pubblicare un bilancio dell’amministrazione attuale, in occasione del “primo compleanno”.

Sono passati esattamente 365 giorni da quando l’amministrazione di Salvemini si è insediata a Palazzo Carafa, troppo pochi – secondo l’ex Sindaco – per essere protagonisti di cambiamenti epocali, ma abbastanza per cogliere qualche segnale della sbandieratissima “Lecce migliore”.

Perrone non ha dubbi: «ci sono vicende e prove inconfutabili sul fatto che per Lecce sia stato un anno triste», tanto che sentenzia: «Il bilancio è magrissimo e il compleanno sarà infelice». Dalla viabilità al piano traffico natalizio, dalla trasparenza, sbandierata ma a suo dire non osservata, alla cultura l’ex primo cittadino traccia un breve excursus di quello che per lui non è andato in questo lasso di tempo.

Poi la chiusura: «Le uniche risorse su cui oggi si può contare sono quelle lasciate in eredità dalla mia amministrazione: i 6,5 milioni per le marine, i 18 per le periferie, i 12 del Cipe. Eppure basterebbe dare continuità, almeno quello, alle buone prassi amministrative di chi c’era prima. Lecce oggi non sarebbe così triste. Triste come loro» chiosa Perrone.

E il sindaco replica con ironia

Il diretto interessato, Carlo Salvemini risponde con l’ironia « “Dopo di me il diluvio” pronunciò il re di Francia Luigi XV, per esorcizzare la sua impopolarità. “Dopo di me la tristezza” ripete oggi l’ex sindaco Perrone per placare la sua nostalgia dal potere cittadino perduto in libere elezioni un anno fa» scrive il Sindaco nella replica affidata al suo profilo Facebook. Poi lancia il guanto di sfida.

«Non spetta a me – scrive –smentire questo giudizio lapidario, ma ai miei concittadini quando sarà il momento. Tuttavia per ricordare quei begli anni felici invito Paolo Perrone a venire con me il 5 luglio a Bari alla Corte dei Conti dove mi hanno convocato due volte in meno di un anno per dare chiarimenti sulla situazione economica finanziaria del Comune, a partire dai bilanci 2014 e 2015 approvati dalla sua amministrazione. Potrà convincere la procura contabile che all’epoca Lecce era felice e che quindi il richiamo alla possibile dichiarazione di dissesto è sicuramente uno sbaglio; che dal 2007 al 2017 – incalza – il nostro è stato un Comune allegro e spensierato, anche nella gestione delle risorse pubbliche; che il rischio di un commissariamento del Comune sarebbe un epilogo triste di quel decennio glorioso che lo vide protagonista felice».