Se il Frecciarossa arriva a Bari ‘per miracolo’, portarlo a Lecce resta ‘un miraggio’

Nulla di nuovo: secondo Trenitalia prolungare il Frecciarossa Milano-Bari fino a Lecce è antieconomico. Lo ha ribadito l’amministratore delegato Michele Elia nell’audizione davanti alle commissioni Bilancio e Trasporti della Camera.

Doveva essere un incontro chiarificatore quello che si è tenuto ieri sera davanti alle commissioni Bilancio e Trasporti della Camera. Doveva, appunto. Alla fine l'audizione dell'amministratore delegato di Trenitalia, Michele Elia si è rivelata come l’ennesima ‘palla al balzo’ colta per ribadire quanto già spiegato in altre occasioni. Prolungare la tratta del Frecciarossa fino a Lecce è per Trenitalia antieconomico.  Insomma, far arrivare il treno ad alta velocità fino al capoluogo salentino ‘accontentando’ così le richieste di non tagliare fuori il Salento che in questi ultimi giorni hanno tenuto banco, sarebbe insostenibile per la società che dovrebbe far fronte ai costi legati  alla manutenzione dei treni, alla pulizia, all'impiego del personale.
 
Il numero uno delle Ferrovie dello Stato, che aveva disertato l’incontro con il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano "per un atto di cortesia nei confronti del governo" ha ribadito quanto già espresso a Matera: le destinazioni sono state scelte in base a criteri di economicità scegliendo quelle su cui la domanda dei viaggiatori consente di mantenere la copertura del servizio. Insomma, per Elia già far arrivare il Frecciarossa fino alla città di San Nicola è stata una scommessa.
 
«Il servizio fino a Bari – ha aggiunto l’Ad di Trenitalia – si tiene in piedi "per un filo" perché la media dei viaggiatori è di 222 su 660 posti disponibili e se allungassimo di­venterebbe un'alta velocità regio­nale e tutti chiederebbero una fer­mata, anche Vasto e altre città lungo la tratta. Noi ci abbiamo scommesso e lo monitoriamo ogni giorno su tutta la linea an­che con politiche per invogliare all'acquisto». Tradotto, il treno ad alta velocità collega solo i capoluoghi di regione e dunque inserire altre ‘fermate’ innescherebbe una reazione a catena e altre città pretenderebbero di avere lo stesso ‘privilegio’.
 
Se al momento la Puglia può solo accontentarsi della tratta Milano-Bari non è tutto perduto: si sta lavorando, infatti, per aumentare a 200 chilometri orari la velocità in molti punti dell'adriatica e ridurre così i tempi di percorrenza anche della tratta per Lecce.



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