Sei unità leccesi anticrimine a Rimini fino ad Agosto, Silp Cgil:’Illogico e improduttivo’

Sei unità del R.P.C. Salento, in servizio nella provincia di Lecce, considerate tra i rinforzi utili fino alla fine di agosto per la Questura di Rimini Silp Cgil Lecce:’Illogico e improduttivo distogliere personale dal territorio che conosce bene’.

Stiamo assistendo, in queste ore, all’ennesimo tentativo di beffare le legittime aspettative del Salento, in tema di sicurezza, per opera di un Governo che dimostra sempre più scarsa attenzione per il Mezzogiorno dell’Italia”. Parole decise quelle pronunciate – in una nota stampa pervenutaci in redazione – da Antonio Ianne, Segretario Generale Provinciale SILP Lecce. Solo pochi giorni fa, era il 28 maggio, mentre la CGIL nazionale celebrava a Lecce le “Giornate del Lavoro”, il Ministro dell’Interno Angelino Alfano siglava nella Prefettura di Lecce un Nuovo Patto sulla Sicurezza. Definito il primo esempio nazionale di accordo a tutela della legalità – nonché sottoscritto alla presenza, tra gli altri, del Presidente della Regione Puglia, del Prefetto di Lecce e del Procuratore della Repubblica – faceva dichiarare al Ministro dell’Interno, secondo quanto riportato dagli organi d’informazione, ‘Noi siamo qui per innalzare e rafforzare i presidi di sicurezza e con questa intesa Gallipoli e il Salento sono vere capitali del turismo che vanno tutelate e che devono essere principalmente sicure’.
 
Forse il Ministro, tra i tanti viaggi e impegni, ha un po’ confuso il luogo in cui si trovava”, scrive Ianne. A distanza di pochi giorni si apprenda che ben sei unità del R.P.C. Salento in servizio nella provincia di Lecce siano considerate tra i rinforzi utili, da subito e fino alla fine di agosto, per la Questura di Rimini. “Nemmeno vogliamo porre l’accento sui risvolti economici, tragicomici – prosegue Ianne – derivanti dall’eventuale doppia aggregazione di personale in servizio a Lecce presso la città di Rimini sostituito da personale proveniente da altre Province nella nostra, con conseguente doppia spesa pubblica”.
 
Tantomeno riteniamo sia necessario ricordare quanto sia illogico e improduttivo distogliere personale che conosce bene un territorio per impiegarlo in una zona diversa dalla propria sopperendo alle esigenze di quella zona con altro personale che si troverebbe ad affrontare le stesse difficoltà di ambientamento”.
 
Ci preme invece evidenziare quanto già successo in passato, cioè come – conclude – una volta di più, senza il continuo controllo delle Organizzazioni Sindacali si sia portati a utilizzare il Salento per la propria propaganda politica, sottoscrivendo Patti cui si dà ampia pubblicità ma scarso contenuto, salvo poi tradire le attese dei Cittadini e degli Operatori della Sicurezza del Salento in favore di altre realtà geografiche”.
 



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