Punto di primo intevento di Campi Salentina, il sit-in: “No alla chiusura”

Campi Salentina, manifestazione centrodestra contro smantellamento Ospedale; Caroppo, Manca, Congedo: “Il presidente Emiliano fermi programmazione e discuta con i territori”.

Fermiano lo smantellamento dell’Ospedale ‘Padre Pio da Pietralcina’“. Questa mattina, nel piazzale del nosocomio di Campi Salentina, l’iniziativa organizzata che intende dire un secco “No” alla chiusura del punto di primo intervento. Un sit-in, al quale hanno partecipato, infatti, anche i consiglieri regionali Saverio Congedo, Luigi Manca e Andrea Caroppo, a supporto del comitato “No alla chiusura del PPI (ospedale) di Campi Salentina”. Una manifestazione che, dunque, punta a far sentire la propria voce ad alcuni rappresentanti in seno al consiglio regionale, affinché possano supportare – nelle attività di via Capruzzi – questa richiesta.

“Situazione strutture ospedaliere identica”

“Dal Gargano a Santa Maria di Leuca la situazione delle strutture ospedalilere pugliesi è identica. Campi è l’emblema di programmazioni capotiche e incomprensibili, di scelte sbaglilate, che hanno compromesso i livelli assistenziali sul territorio: ospedali declassati, reparti chiusi, servizi sottratti – come è stato quello ad esempio del laboratorio di clinica patologica a Campi e che sta demolendo la struttura ospedaliera”. Così, in una nota, i consiglieri regionali Andrea Caroppo, Luigi Manca e Saverio Congedo.

“Mancanza di visione d’insieme”

“Tra Governo e Regioni – proseguono – ci sono uno scambio ed un rimpallo di responsabilità per cui non si comprende chiaramente di chi sia la competenza specifica. E’ vero che la Regione si muove nell’ambito di un quadro normatvo (D.M. n°70) che mette dei paletti alla tenuta dei punti di primo intervento, ma il punto è comprendere se ci sia o meno una visione di Sanità sul territorio che sia adeguata alla domanda di salute che viene dai cittadini. Noi riteniamo che quello che manca sia proprio questo: la mancanza di visione d’insieme che porti ad razionalizzazione del sistema, equilibrando sanità ospedaliera e di territorio”.

“Emiliano fermi questa programmazione”

“Invece in perfetta continuità Vendola – Emiliano sono state fatte scelte che hanno prodotto un sistema sanitario regionale inadeguato e che fa acqua da tutte le parti. Peraltro attuato senza alcun coinvolgimento e collaborazione dei territori (in primis dei sindaci, che sono autorità sanitaria oltreché voce dei cittadini). Chiediamo pertanto – concludono i consiglieri – al presidente Michele Emiliano di fermare questa programmazione -seppur non si tratti di un atto del consiglio regionale ma di governo- e di rimettersi a discutere con i territori per avere delle indicazioni chiare e certe che possano portare ad una Sanità vicina ai cittadini”.

“Chiusura Ppi colpo alla sanità”

“La chiusura dei 39 Ppi (Punti di primo intervento) è l’ennesimo durissimo colpo che il presidente/assessore Michele Emiliano infligge alla sanità pubblica pugliese. Il rischio è che intere fette del territorio non riescano più a garantire l’assistenza ai pazienti e non solo, perché questo determinerà un un ulteriore aggravio sui pochi Pronto Soccorso ospedalieri, già al collasso”. Così Severo Martini, Coordinatore regionale alla Sanità per Forza Italia. “Per questo oggi ho preso parte al sit-in di protesta contro la chiusura del Ppi di Campi Salentina, davanti all’ospedale “Padre Pio da Pietrelcina”. E’ inammissibile che Emiliano prenda le sue decisioni senza tenere minimamente in considerazione le reali esigenze di salute che emergono dal territorio”, prosegue.

“Il presidente/assessore dovrebbe tutelare i cittadini e garantire loro il diritto alla salute, un diritto che, lo abbiamo ripetuto più volte, è inalienabile e sacrosanto, costituzionalmente garantito. Siamo al fianco della comunità di Campi in questa battaglia e al fianco dei salentini e di tutti i pugliesi, fino al Gargano, dove la situazione è altrettanto grave. Quello di garantire – conclude – la salute dei cittadini è un dovere che gli organi dello Stato e le sue Istituzioni territoriali devono assicurare; una responsabilità della quale, è evidente, Emiliano non si sente investito”.



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