Slittamento delle pensioni. Prende la parola FLI Lecce

Il segretario Provinciale di Lecce, Silvia Pispico, interviene sulla Manovra Finanziaria dell’Esecutivo Renzi e critica la decisione di far slittare, per alcune categorie di pensionati, il pagamento della pensione al 10 di ogni mese.

È sicuramente l’argomento che maggiormente riempie le pagine dei giornali in questi giorni. Parliamo, naturalmente, della Manovra Finanziaria che dovrà necessariamente attenersi ai parametri imposti dall’Unione Europea, onde evitare il dissesto.

Tra i provvedimenti presenti all’interno della manovra che più hanno fatto discutere, certamente, lo slittamento delle pensioni al 10 di ogni mese, in un primo momento si pensava che tale scelta fosse destinata a tutti i pensionati indistintamente, poi, l’annuncio da parte del Ministero del Tesoro, tramite il social network twitter, che la decisione sarà destinata solo alle persone che provengono dall’ex Ente dei dipendenti statali, soppresso nel 2011 e accorpato nell’Inps.

Sull’argomento è intervenuta nella giornata di oggi Silvia Pispico, Segretario provinciale di FLI Lecce:  “Bene ha fatto il Ministero del Tesoro a risparmiare questo ritardo ai beneficiari dell’assegno Inps, graziando 15 milioni di persone che potranno continuare a ritirare la pensione ad inizio mese – commenta in una nota stampa. Siamo, però, ancora molto lontani dal raggiungimento dell’obbiettivo di uguaglianza e giustizia tra i cittadini: chi dispone del doppio assegno Inps-Inpdap, infatti, subirà lo slittamento previsto da questa norma assurda, il cui senso davvero ci sfugge.

Se la norma rimane così com’è, il  pagamento slitterebbe persino al giorno successivo se il 10 del mese dovesse essere festivo o non bancabile. Ma io mi chiedo: in un periodo in cui il popolo italiano non riesce ad arrivare a fine mese, come affronterà la prima settimana dell'anno, visto che il provvedimento potrebbe entrare in vigore proprio il giorno di Capodanno? E' umiliante per le persone non riuscire a trascorrere serenamente un periodo di festa, contando su di una solida serenità economica, visto che gran parte delle risorse sono destinate al pagamento degli impegni fissi. Il caro Matteo Renzi ha giocato l’ennesimo tiro mancino, continuando a proteggere i grandi capitali ed impoverendo, ancora di più, le fasce più fragili della popolazione.

I pensionati sono, probabilmente, una delle categorie sociali più deboli: per loro il pagamento puntuale delle rate per mutui e prestiti diverrà praticamente impossibile – aggiunge – ed è bene ricordare che, diversamente dai giovani lavoratori, i più anziani non sempre dispongono di risorse proprie utili a sopperire le ‘mancanze’ del governo.

E’ solo la condizione di 800 mila pensionati a peggiorare – conclude il Segretario di FLI  – al pari della situazione di tante persone spinte, letteralmente, alla deriva mentre solo chi è in una posizione forte riesce a galleggiare nel mare magnum della crisi. L’intera legge di Stabilità è improntata su questo principio che non tutela la giustizia sociale: bene farebbe, invece, Matteo Renzi ad uscire dalle stanze del ‘Palazzo’ per riprendere il contatto con la realtà. Se lui e i suoi ministri cominciassero a percepire uno stipendio medio di 500 euro, compresi i carichi famigliari, forse potrebbero rendersi davvero conto di quanto sia difficile arrivare alla fine del mese”.



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