Stop al piano anti-Xylella per 200 ulivi di Oria: lo decide il Tar del Lazio

I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso di due proprietari terrieri a Oria, bloccando l’espianto di circa 200 ulivi come previsti dal Piano-Silletti. Decisione del Tar del Lazio, Camera di Consiglio per la sospensiva fissata il 18 novembre.

Da un lato, c’è chi sostiene che il taglio massiccio degli ulivi affetti dalla patologia del disseccamento rapido sia l’unica strada da percorrere. Dall’altro, invece, le persone che credono nella ricerca scientifica come antidoto naturale all’eradicazione totale. E poi ci sono quei proprietari terrieri che presentano ricorso, in alcuni casi vincendolo pure. Il Tar del Lazio infatti, con decreto, ha accolto anche i ricorsi di due titolari di terreni situati a Oria ( provincia di Brindisi) nei quali insistono circa duecento piante. Che, secondo il piano-Silletti per l'emergenza Xylella, andrebbero abbattuti. La camera di consiglio per discutere la conseguente richiesta di sospensiva è inoltre fissata per il 18 novembre prossimo.

Nel provvedimento dei giudici amministrativi – depositato lo scorso 31 ottobre – esistono delle similitudini con quello che condivise gli stessi argomenti con quello riguardante due altri appezzamenti a Trepuzzi e Torchiarolo. Ruspe “congelate” così come il termine di dieci giorni – all’atto della notifica ricevuta – concesso all’agricoltore per espiantare volontariamente i suoi alberi (compresi i ricadenti nel raggio di cento metri seppur non infetti). Riguarda alla prima tranche di ricorsi, inoltre, la Camera di Consiglio esprimerà domani un parere più approfondito. L’obiettivo, in questa fase specifica del contenzioso, vuole tutelare il bene su cui dovrà fornirsi un giudizio di merito.

Insomma, tanto il programma varato dal Commissario Straordinario anti-Xylella, Giuseppe Silletti, quanto l’ormai noto decreto ministeriale datato 19 giugno 2015, verranno sciorinati nei minimi dettagli passo dopo passo, udienza dopo udienza. Certo è, però, che al momento la cosiddetta “morte degli ulivi” appare sospesa. Purtroppo, stando alle analisi dell’Osservatorio Fitosanitario regionale, il batterio killer avanza imperterrito. Rivelati altri focolai a Cerano e Brindisi. Bisogna aggiungere – per completezza d’informazione – che già in settimana potrebbero giungere i contributi a favore di chi già ha obbedito alle direttive “suggerite” dall’UE.

Le proteste, gli incontri, i pianti delle persone cresciute assieme ai simboli del nostro territorio cominciano a sortire il loro effetto.

Di ieri, inoltre, la notizia della legge regionale anti-speculazione che viete la variante d’uso nei confronti dei luoghi “eradicati”.



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