Le polemiche non fermano A.Di.S.U. Puglia: in tutta fretta l’ente cerca immobili per gli universitari

Per cercare di risolvere il problema delle residenze universitarie, l’ente ha pubblicato la manifestazione d’interesse. La scelta non convince tutti.

Se a Bari si inaugurano marciapiedi, si restaurano Case dello Studente e si aprono nuove mense, a Lecce A.Di.S.U. Puglia sceglie di rimediare al problema anziché risolverlo in via definitiva, continuando a non fornire risposte decise alle esigenze degli inquilini delle residenze universitarie e di tutti quanti gli studenti beneficiari dei servizi.

Nonostante le polemiche sollevate da più parti nelle scorse settimane, l’ente regionale ha comunque deciso di pubblicare la manifestazione d’interesse per l’individuazione di alloggi o di immobili ad uso abitativo – da condurre in locazione passiva – pur di risolvere l’annosa questione relativa alla carenza di posti alloggio. Una misura diretta solo ed esclusivamente agli studenti iscritti presso l’Università del Salento.

Procediamo con ordine

Il 21 giugno si è tenuta una conferenza stampa – all’interno della ormai obsoleta residenza universitaria “Angelo Rizzo” – alla presenza dell’assessore al Diritto allo Studio della Regione Puglia Sebastiano Leo, il Presidente dell’A.Di.S.U. Puglia Alessandro Cataldo, il direttore generale Gavino Nuzzo e alcuni rappresentanti delle associazioni studentesche.

L’incontro aveva l’obiettivo di esporre al pubblico il risultato raggiunto concernente la copertura totale delle borse di studio per l’anno accademico 2018/2019, ma l’attenzione dei relatori si è spostata sull’esternalizzazione dell’erogazione del servizio alloggio.

Secondo quanto discusso dai presenti, la soluzione alla carenza del servizio in relazione al numero degli studenti richiedenti sarebbe stata quella di uno “studentato diffuso”. La stessa idea lanciata poco più di un anno fa dal programma dell’attuale vice sindaco di Lecce, Alessandro Delli Noci.

In molti avevano espresso perplessità in merito a questa decisione tra i quali il consigliere regionale Sergio Blasi (Partito Democratico) che suggeriva alla Giunta di pianificare una programmazione di edilizia universitaria strutturata.

Nel dibattito si è inserito anche il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Casili il quale, dopo aver accusato Blasi di strumentalizzare il Diritto allo Studio “per beghe interne al Pd”, si è dimostrato favorevole all’iniziativa non accantonando però l’ipotesi di creare nuovi studentati.

Contrari anche i rappresentanti e i militanti di Studenti Indipendenti – Lecce, convinti ancora oggi di quanto lo “studentato diffuso” non sia la giusta soluzione al problema, utile solo per creare nuove diseguaglianze tra i richiedenti.

Qualche giorno dopo, il 5 luglio, considerate le polemiche, l’assessore Leo ha convocato un secondo tavolo tecnico non soddisfacente secondo alcuni studenti che al termine dello stesso avevano manifestato la mancanza di volontà di valutare alternative all’esternalizzazione del servizio.

Così, è sembrato strano che senza alcun preavviso e senza gettare le basi per un percorso condiviso tra le parti, A.Di.S.U. Puglia abbia pubblicato sul suo sito internet la manifestazione di interesse.

di Mattia Chetta



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