Taglio dell’acqua nelle case popolari, monta la protesta. Aqp: ‘Pronti a dilazionare il saldo del debito’

Stamattina, presso la sede leccese della Regione Puglia, un sit-in di protesta ad opera dei sindacati degli inquilini delle case popolari contro il taglio dell’acqua definito ‘indiscriminato’. Aqp precisa in una nota: ‘Disponibili a dilazionare il saldo del debito maturato’.

Diverse famiglie, a Lecce, al momento non possono usufruire del servizio idrico. In alcune case popolari, purtroppo, Acquedotto Pugliese ha dovuto tagliare l’acqua per via di determinate morosità (persone per la maggior parte dei casi in condizioni di disagio economico-sociale). Il problema, però, è che l’interruzione dell’erogazione ricade anche su chi risulta in regola coi pagamenti. La situazione purtroppo inizia a farsi pesante e la richiesta alle istituzioni affinché possano giungere soluzioni concrete alla problematica arriva anche in via Aldo Moro, presso la sede leccese della Regione Puglia. Diversi gli esponenti politici giunti per testimoniare la solidarietà ai diretti interessati, tra i quali anche il candidato sindaco, Mauro Giliberti, e Mario Spagnolo di “Noi con Salvini”. A manifestare la loro preoccuazione soprattutto il Comitato Inquilini Case popolari di Lecce, L'Associazione "Pronto Soccorso dei Poveri" e le sigle sindacali. Salvatore Zermo, de sindacato UNIAT UIL: “Oggi alle 17.30 ci sarà una videoconferenza nella speranza di trovare una soluzione. La nostra richiesta è quella di comunicare ad Acquedotto Pugliese aprire immediatamente l’acqua a centinaia di famiglie. Addirittura, in alcuni complessi hanno smontato il contatore principale. Noi siamo aperti affinché venga trovata un qualsiasi tipo di soluzione, bisogna vedere se esiste una soluzione politica alla problematica. Noi ce la stiamo mettendo tutta, speriamo che la Regione Puglia sia dello stesso parere”.

C’era anche Pierpaolo Signore, di Fratelli d’Italia AN, che ai microfoni di LecceNews24.it dichiara: “L’acqua è un bene pubblico d’importanza primaria. Non possiamo immaginare che si tagli un servizio a chi regolarmente paga. Per chi non paga, invece, occorre analizzare la condizione sociale di queste persone. La Regione deve attivarsi immediatamente e che tutti possano avere dei contatori di sottrazione".

 “Ci tengo a far pervenire la mia vicinanza personale e politica ai cittadini che presenzieranno domani presso Viale Aldo Moro”, scrive in una nota l’on. Federico Massa, deputato PD”. “Continuo a ribadire, con assoluta fermezza e come già fatto nella conferenza stampa del PD di sabato mattina, che è dovere della Regione Puglia, in quanto azionista di Acquedotto Pugliese, intervenire tempestivamente e avviare un tavolo di confronto in cui individuare le migliori soluzioni possibili per porre rimedio ai profondi disagi vissuti dalle famiglie residenti nei condomini morosi”. “Non può e non deve essere una mobilitazione estemporanea – conclude – chi ha la responsabilità di decidere, in AqP e in ARCA, deve venire qui, in questa città, a discutere e confrontarsi".

Si scovino  i furbetti morosi, ma si sia immediatamente l’acqua a quei cittadini che ne hanno diritto!”, tuona invece Saverio Congendo, consigliere regionale di Direzione Italia. “La situazione rischia davvero di sfuggire di mano e il pericolo è che si trasformi in una vera e propria emergenza sociale è dietro l’angolo. Sono mesi che invito la Regione Puglia a interessarsi del problema e a trovare adeguate soluzioni, perché sia l’Acquedotto pugliese, sia l’Arca Sud sono enti regionali!”. Sarebbe opportuno, secondo Congedo, intervenire immediatamente installandone individuali in modo da procedere in maniera drastica solo nei confronti di coloro che sono recidivi nel mancato pagamento. “Senza mai dimenticare, però, che anche in questi casi – conclude – stiamo comunque parlando di famiglie in difficoltà; stiamo comunque parlando di bambini, di donne e uomini che vengono privati di un bene prezioso, essenziale per la vita stessa”.

Anche il Coordinatore Provinciale di Area Popolare, Luigi Mazzei, ha incontrato i cittadini che protestavano vicino la sede della Regione Puglia per i tagli effettuati da AQP a 70 famiglie leccesi. “Il problema che ciclicamente si ripete nei condomini del Salento e di Puglia – dice in un comunicato – ha per Emiliano sicuramente meno interesse rispetto al congresso del PD”. “Il socio unico di AQP, ossia la Regione Puglia – conclude – non solo non è intervenuta per garantire il diritto all’acqua ai pugliesi, ma non ha nemmeno agito su ARCA per garantire immediatamente l’installazione dei contatori autonomi per mettere fine ad una prassi che penalizza anche gli inquilini che non sono morosi”.

Ad ogni modo, per dovere di cronaca e, soprattutto, per una maggiore chiarezza nei confronti della cittadinanza, va pubblicato l’intervento a mezzo stampa di Acquedotto Pugliese: “In riferimento alle attività di sospensione del servizio in corso nella provincia di Lecce, nei confronti di stabili di proprietà di Arca Sud in autogestione, Acquedotto Pugliese informa che il credito complessivo, maturato dall’azienda ammonta ad Euro 8,5 milioni e interessa circa 800 posizioni contrattuali”.

Poi, la proposta: “A dimostrazione della propria buona volontà e proprio al fine di scongiurare la esecuzione dei provvedimenti di sospensione, AQP ha manifestato, nel corso di una riunione tenutasi lunedì, 6 febbraio scorso, presso il Comune di Lecce, la propria disponibilità a concedere un piano di dilazione per il saldo del debito maturato, alle medesime condizioni di favore proposte nel 2016, in massimo 48 rate mensili, senza acconto e previo riconoscimento del debito. L’azienda ha, altresì, esteso tale possibilità anche a quelle gestioni che, pur avendo sottoscritto il piano di dilazione nel 2016, non lo hanno onorato, previo versamento delle rate scadute e delle nuove fatture emesse”. AQP si è reso altresì disponibile ad agevolare le richieste di frazionamento delle posizioni in più contratti e la installazione conseguente di più contatori, previa verifica della fattibilità tecnica, riconoscimento dell’eventuale debito pregresso, indicazione del piano di riparto del debito e sottoscrizione di un piano di dilazione.

L’acqua è un bene comune che impone diritti e doveri”, scrive la nota. “In capo alla collettività quella di contribuire al mantenimento degli standard di qualità del servizio richiesti. Il servizio svolto da Acquedotto Pugliese, infatti, ha un costo e viene svolto senza alcun intervento della fiscalità generale, ma semplicemente grazie al pagamento di un corrispettivo da parte dei titolari dei contratti di somministrazione che, con la correttezza dei loro comportamenti, garantiscono a tutti la fruibilità del bene”. “Il comportamento omissivo assunto da qualcuno, duole richiamare, è dannoso per Acquedotto Pugliese – conclude – che svolge la propria attività grazie al corrispettivo per il servizio reso e soprattutto, irrispettoso nei confronti di quegli utenti che onorano con puntualità le fatture, consentendo, di fatto, il servizio anche a chi non onora i suoi impegni”.



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