Terremoto in Forza Italia, arrestato l’ex ministro Claudio Scajola

Per la Dia di Reggio Calabria e per il suo Procuratore Federico Cafiero De Raho, avrebbe favorito la latitanza di Claudio Matacena, parlamentare di Forza Italia condannato in via definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa. Matacena è¨ latitante a Dubai e, secondo gli inquirenti, tentava di trasferirsi in Libano con l’aiuto fattivo dell’

Le perquisizioni ordinate dalla Direzione antimafia di Reggio Calabria vanno dalla Sicilia al Piemonte. Sequestri in numerose imprese commerciali italiane, collegate a società estere, per un valore di circa 50 milioni di euro: Matacena – secondo gli inquirenti tentava in tutti i modi di tutelare il proprio patrimonio sottoposto a sequestro, facendolo confluire in società fittizie, a capo dei quali ci sarebbero stati suoi prestanome.

Ancora una grana giudiziaria si abbatte su Forza Italia. Questa volta vittima del provvedimento restrittivo è  l’ex ministro allo Sviluppo Economico – e in una precedente esperienza di governo con Berlusconi era stato anche ministro dell’Interno, costretto a dimettersi per le dichiarazioni considerate gravemente lesive della memoria dell’economista Marco Biagi, caduto per mano delle Br –  che secondo la Dia di Reggio Calabria avrebbe favorito non solo la latitanza dell’ex parlamentare forzista Claudio Matacena ma avrebbe vuto un ruolo determinante nel tentatico di quest’ultimo di spostarsi da Dubi dove si trova in Libano. Già, il Libano, diventata nuova frontiera di chi scappa dalla giustizia italiana, come accaduto per l’altro big di Forza Italia Marcello Dell’Utri, il quale però ha sempre dichiarato di trovarsi nel Paese dei Cedi solo e soltanto per currsi da una grave malattia.

Insieme a Claudio Scajola sono stati arrestati la sua segretaria, Roberta Sacco, l’ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena appunto, latitante da alcuni mesi per una condanna definitiva a cinque anni per concorso esterno in associazione mafiosa, sua moglie Chiara Rizzo (al momento non reperibile), e la madre Raffaella De Carolis.

​Questo il commento appena rilasciato da Silvio Berlusconi: «Non so per quali motivi sia stato arrestato, me ne spiaccio e ne sono addolorato ma non l’abbiamo candidato non perché temevamo qualcosa bensì perché da un sondaggio commissionato su di lui ci era risultato evidente che avremmo perso globalmente voti se lo avessimo candidato». Ricordiamo infatti che Scajola era stato implicato anche nella vicenda del famoso appartamento con affaccio sul Colosseo regalatogli da un imprenditore che operava nel settore degli appalti sui Grandi Eventi, vicenda dalla quale era stato però assolto dalla magistratura.