La questione del ritardo nel pagamento degli stipendi del personale dell’appalto Asl e di quello extra appalto, ha tenuto banco nelle scorse ore.
Nella giornata di sciopero dei lavoratori della ditta Tundo Spa, indetta dai sindacati il 31 agosto scorso, si chiedeva all’Azienda Sanitaria Locale di Lecce l’attivazione della procedura di cui all’art. 5 del DPR nr. 207 dell’ottobre 2010 che prevede l’intervento sostitutivo della stazione appaltante in caso di inadempienza retributiva dell’ esecutore.
L’incontro in via Miglietta
Lunedì scorso si è tenuto presso la direzione generale della Asl in via Miglietta l’incontro al quale hanno partecipato il Direttore Amministrativo ASL Lecce, Antonio Pastore, i rappresentanti dei sindacati e quelli della Ditta Tundo.
La ASL si è dichiarata disponibile al pagamento diretto dei dipendenti, sostituendosi alla ditta che gestisce il servizio trasporti.
L’azienda sanitaria ha fatto sapere, pertanto, che, prima di procedere, avrebbe provveduto a “un ulteriore e rapidissimo passaggio con la Direzione Territoriale del Lavoro, per sollecitare le necessarie verifiche propedeutiche all’attivazione delle procedure di legge previste per il pagamento sostitutivo delle retribuzioni dei lavoratori, ciò anche in considerazione degli impegni presi in precedenza dalla ditta appaltatrice e sostanzialmente disattesi”.
Sono almeno tre gli stipendi in arretrato.
Nel corso dell’incontro, inoltre, in merito alla possibilità, sollecitata dai sindacati Usb e Cobas, di internalizzare il servizio, la Asl si è riservata di valutarne la fattibilità. Si tratterebbe del trasporto di pazienti oncologici, pazienti in dialisi, di disabili in riabilitazione e molti altri servizi.
Le parole della ditta Tundo Spa
Nei giorni scorsi l’azienda Tundo Vincenzo Spa ha precisato che “le aziende coinvolte nell’appalto in questione sono dieci. Otto di queste risultano regolarmente pagate. Solo per due di loro si è proceduto al congelamento delle somme a causa di una verifica di carattere amministrativo, fatto di cui le aziende sono pienamente al corrente. Pertanto, si tratta di una situazione momentanea su cui si sta lavorando. La nostra azienda resta, come ha sempre fatto, disponibile al dialogo e a qualsiasi ulteriore chiarimento”.
L’incontro in Prefettura
Ora, dopo l’incontro in via Miglietta, la palla passa al Prefetto Palomba che, ricevuta dai sindacati la richiesta di espletamento della seconda fase delle procedure di raffreddamento, ha convocato un tavolo per il prossimo 1 ottobre, alle ore 16.
Sì, perché, come scrivono in una nota i sindacati, a tutt’oggi le problematiche non risultano risolte, nonostante l’intervento della Asl. “Ci sono lavoratori che non prendono lo stipendio da giugno, altri da luglio, altri ancora non hanno ricevuto la quattordicesima/premio di produttività” scrive Gianni Palazzo per Usb Lecce.
A proclamare lo stato di agitazione a partire da lunedì 24 Settembre 2018 sono anche i Cobas “a causa dei gravi disagi lavorativi e lo stato di precarietà del personale in seguito alla mancata erogazione degli stipendi che per CCNL devono essere erogati entro il 10 di ogni mese e che in seguito ad accordo sindacale di secondo livello, con altre OO.SS., è stata posticipata al 20 di ogni mese”. “La’ Organizzazione Sindacale Cobas Lecce prende atto dell’impossibilità del datore di lavoro Tundo S.p.a. appaltatore dei servizi ASL di erogare gli stipendi a tutti i lavoratori in servizio come dichiarato nell’incontro tenutosi presso la Direzione Generale di Asl Lecce. – prosegue la nota – Il futuro incerto dei lavoratori e le precarie condizioni di lavoro impongono un intervento dell’A.S.L. di Lecce per salvaguardare il servizio svolto dal suddetto personale, oltre che la qualità dei servizi svolti nei confronti del cittadino”.
Insomma, il tentativo di risoluzione bonario della vertenza da parte dell’Azienda Sanitaria di Lecce non ha prodotto i risultati sperati ed ora l’appuntamento è presso gli uffici di viale XXV Luglio.