Telecamere negli asili? A Lecce il centrosinistra dice NO

Con 11 voti favorevoli e 13 contrari, naufraga la mozione di Adrea Guido sull’installazione delle telecamere di videosorveglianza negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia del Comune di Lecce

Ieri sera a palazzo Carafa il consigliere comunale Andrea Guido ha promosso la mozione per l’installazione dei sistemi di video sorveglianza a circuito chiuso con immagini cifrate negli asili pubblici comunali (nido e scuole per l’infanzia) e con divieto di accesso alle registrazioni salvo in caso di notizia di reato.

La mozione era sostenuta da tutta l’opposizione. Com’è andata a finire lo sappiamo. Per voti contrari 13 e favorevoli 11, l’iniziativa è naufragata.

La votazione in Consiglio

Tanta l’amarezza ovviamente del consigliere Guido che proponeva, inoltre, di predisporre “forme di incentivo attraverso defiscalizzazione di tributi comunali per tutti gli asili e le strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali che avrebbero deciso di utilizzare detti sistemi di videosorveglianza, nel rispetto della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, di concerto con le organizzazioni sindacali e previo consenso degli interessati o dei loro tutori se minorenni o incapaci”. “Una bella iniziativa. Non trovate? Utile. Assennata. Rispettosa della privacy – scrive Guido – Eppure la maggioranza di Palazzo Carafa, arrampicandosi sugli specchi, senza riuscire a dare una spiegazione plausibile, ha deciso di votare contro. Forse solo per semplice presa di posizione contro di noi. Per principio”.

Tanta amarezza anche da Forza Italia. La consigliera Federica De Benedetto ha spiegato “Sono intervenuta a favore della mozione di centrodestra per l’introduzione delle telecamere negli asili nido comunali, come già fatto dalla Regione Lombardia, sperando che si potessero superare le barriere ideologiche per approvarla trasversalmente. Naturalmente, le immagini registrate verrebbero acquisite e automaticamente cifrate attraverso un sistema di criptazione a doppia chiave asimmetrica. Nulla sarebbe trasmesso online, ma potrebbero essere visionate esclusivamente dalle Forze di Polizia e soltanto a seguito di denuncia di reato. Quindi nessun “grande fratello degli asili”, ma uno strumento di tutela sia verso i minori che verso i tantissimi fantastici insegnanti che, in caso di indagine, non meritano di essere sfiorati neanche per un istante dall’ombra del sospetto. Ma, purtroppo, la sinistra ha accampato scuse fumose e forzate e questa utile mozione per i leccesi, non è stata approvata”.

Facendo i conti…

Quindi, dicevamo, 13 voti sfavorevoli. La matematica non è un’opinione. A votare contro sono stati anche i 3 consiglieri di Prima Lecce, coloro che sono stati eletti nella lista di Grande Lecce di Roberto Marti il quale è stato uno dei promotori della legge riguardante l’installazione delle telecamere negli asili.

Ad onor del vero i tre, come si ricorda, subito dopo la sentenza del Consiglio di Stato sull’Anatra zoppa hanno abbracciato il programma amministrativo-politico di Carlo Salvemini.  Si saranno così allontanati del loro precedente riferimento politico?

La certezza è che il dibattito non si spegnerà qui, visto che a livello nazionale la questione sicurezza e tutela di bambini e anziani è sempre all’ordine del giorno, anche alla luce di brutti fatti di cronaca.

In un comunicato congiunto Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia hanno ribadito “Purtroppo non si è riusciti, nemmeno stavolta, ad andare oltre gli steccati ideologici, voltando le spalle a oltre mille cittadini che già avevano sottoscritto la proposta lanciata da tutto il centrodestra poche settimane fa.
Sarà a questi cittadini, anzi a tutta la città, che il Sindaco Salvemini e tutta la sua maggioranza dovranno dare risposte sul perché non è stata messa al primo posto la sicurezza e la tranquillità dei nostri figli e dei nostri nonni. Chi è favorevole o meno a questa idea lo dica apertamente e pubblicamente, assumendo piena responsabilità davanti alla cittadinanza. Da parte nostra, Coordinatori Cittadini di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, la battaglia non si ferma certo qui: continueremo la nostra raccolta firme, la nostra opera di sensibilizzazione, finché non si arriverà a mettere al centro il benessere dei soggetti più deboli”.



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