Rinnovo del contratto nazionale e sicurezza: giornata di sit-in per la vigilanza privata

Manifestazione a Roma dei lavoratori degli Istituti di vigilanza. Sciopero dei vigilantes per ottenere “il rinnovo di un contratto fermo da 28 mesi”. A Roma la manifestazione nazionale, a Lecce un sit-in all’ingresso della Prefettura.

Sciopero per ottenere il rinnovo del Contratto nazionale. Da stamattina alle 10.00 Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil stanno manifestando a Roma, in piazza Santi Apostoli, per chiedere il rinnovo del contratto della vigilanza privata, scaduto ormai da oltre due anni. E, parallelamente al sit-in romano, a condividere in toto le ragioni della protesta c’era la sigla UGL Lecce all’entrata della Prefettura per esporre le dovute rivendicazioni.

A tal proposito, la redazione di Leccenews24.it ha sentito Donato Mazzeo, rappresentante sindacale della categoria. “Vogliamo sensibilizzare sul tema della sicurezza affinché si intervenga – spiega Mazzeo, di Ugl Lecce – e, inoltre, condividiamo le ragioni della protesta delle altre sigle relativamente al contratto nazionale. Chiediamo un tavolo permanente sulla sicurezza, in Prefettura, insieme a tutte le aziende”.

Il pacchetto di misure

Nel complesso, la manifestazione in programma nella capitale prende il titolo “Senza contratto non c’è sicurezza”. La validità del contratto è ferma al 31 dicembre 2015. Durante la trattativa per il rinnovo, le associazioni datoriali hanno proposto un pacchetto di misure che se accolto farebbe fare un salto indietro di 30 anni alla categoria:

  • innalzare l’orario normale di lavoro a 45 ore settimanali al personale adibito ai servizi di piantonamento;
  • ricorrere al lavoro a chiamata/intermittente per la vigilanza privata e per gli altri servizi di sicurezza, inserendo nel contratto le flessibilità previste dal Jobs Act;
  • non garantire la continuità occupazionale negli avvicendamenti dei vari appalti, il che significherebbe far vivere nella continua precarietà;
  • eliminare il pagamento del trattamento economico di malattia per i primi tre giorni e ridurre il periodo di comporto utile ai fini della conservazione del posto di lavoro.

“Massiccia adesione allo sciopero”

Riteniamo grave il paradosso che si è venuto a creare: proprio chi assicura la sicurezza della collettività si ritrova ad essere meno tutelato”, dicono in una nota i segretari generali provinciali Mirko Moscaggiuri (Filcams-Cgil), Carmela Tarantini (Fisascat-Cisl) e Antonella Perrone (Uiltuc-Uil). “Per opporci alle richieste peggiorative avanzate dalla parte datoriale, prevediamo dalla provincia di Lecce una massiccia adesione allo sciopero”.



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