Xylella, Michele Emiliano sui tagli: “Abbattere gli ulivi è doloroso, ma non ci sono alternative”

Secondo il Governatore Michele Emiliano gli abbattimenti sono dolorosi, ma necessari per frenare l’avanzata della Xylella fastidiosa: “La lotta al batterio – ha dichiarato – non può aspettare i tempi della giustizia”.

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«Abbattere gli ulivi è un dolore immenso, ma al momento non ci sono strategie diverse». Sono queste le parole del Governatore, Michele Emiliano a margine del convegno dal titolo “Il ruolo della Regione Puglia nella Gestione di Xylella Fastidiosa: obiettivi, metodi e strategie” che ha spostato nel campus universitario Ecotekne la discussione della battaglia contro il patogeno da quarantena.

Il Presidente ha “invitato” gli agricoltori a «rispettare la legge» perché la lotta al batterio che continua a far paura dopo aver condannato a morte centinaia di piante non può essere legata ai tempi della giustizia: «Il problema ulteriore cui abbiamo a che fare – ha aggiunto – riguarda le ordinanze di abbattimento, che sono come le licenze a costruire, dei comuni atti amministrativi che possono essere impugnati dai proprietari facendoci perdere molto tempo. È un loro diritto, ma per una lotta ad un batterio che crea un’epidemia non può essere legata ai tempi della giustizia. Ed è per questo che abbiamo più volte chiesto ai vari Governi un decreto di urgenza per poter abbattere immediatamente dopo l’individuazione del batterio attraverso il monitoraggio che permette di effettuate i tagli in maniera “precisa”, rallentando la diffusione».

Insomma, i tagli vanno fatti senza se e senza ma. Anche perché, come ha sottolineato portando come esempio i focolai più pericolosi nel brindisino: «Dove sono stati tagliati gli alberi la velocità di espansione della malattia è immensamente diminuita, mentre a Oria e Francavilla dove i proprietari hanno fatto ricorso, in pochi mesi è successo un disastro».

Da quando il batterio killer ha iniziato a trasformare le campagne, soprattutto nel gallipolino, in cimiteri a cielo aperto, tanto è stato scritto ma poco è stato fatto. Nel frattempo l’identità di questa terra che ha costruito attorno gli ulivi la sua forza ne è uscita ferita: «Come nella lotta alla mafia, per la quale si diceva che le persone se la inventavano, anche per la Xylella è stato così. In regione c’erano anche otto consiglieri che negavano l’esistenza della batteriosi, ora si sono ravveduti. Questo – ha dichiarato Emiliano – per dire che i processi di riconoscimento sono lenti, e anche in questo caso c’è voluto del tempo». Tempo, però, che non è stato galantuomo con le piante che hanno continuato a morire.

«Quando sono diventato Presidente mi dissero che bisognava abbattere tutti gli ulivi infetti nella zona infetta, milioni di alberi, questo per dire che la confusione regnava sovrana. Poi arrivò la fatidica fase processuale, dove una mia frase “finalmente intervengono i magistrati così capiremo qualcosa in più” venne male interpretata come “meno male che i magistrati intervengono, così fermiamo chi dice che la xylella esiste contro quelli che affermano il contrario”. Questa battaglia ha fortemente indebolito il nostro tessuto sociale, ha distrutto l’olivicoltura pugliese» ha continuato il Governatore, secondo cui questa divisione deve finire.

 



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