Fanfullicchie leccesi, i riccioli di zucchero che strappano un sorriso nei giorni tristi

Le fanfullicchie leccesi sono dei riccioli di zucchero caramellato che si vendevano al cimitero durante la festa di Ognissanti e per la Commemorazione dei defunti.

“Fanfullicchie, fanfullicchie!”. Era questo il ‘dolce’ suono che riecheggiava all’uscita del cimitero nel giorno della commemorazione dei defunti. Perché questi riccioli di zucchero caramellato, tutti colorati, si potevano trovare solo in questo periodo dell’anno. Una tradizione antica, un rito antichissimo che ha rischiato di finire nel dimenticatoio, offuscato dalla più ‘popolare’ festa di Halloween, ma da qualche anno l’usanza delle fanfullicchie è tornata di ‘moda’, regalando sorrisi ai più piccoli e nostalgici ricordi ai più grandi.

La ricetta delle fanfullicchie

Sono tante le bancarelle che, ancora oggi, in occasione della ricorrenza del 2 novembre ripropongono queste dolci bontà, ma preparare in casa le fanfullicchie è davvero semplice. Bastano tre semplicissimi ingredienti: acqua, zucchero e i coloranti alimentari che si possono trovare ovunque. 

Procedimento

  1. In un pentolino mettiamo a riscaldare l’acqua e lo zucchero a fiamma bassa. 
 Lasciamo caramellare lo zucchero e aggiungiamo il colorante alimentare che preferiamo. 
Prima che lo zucchero si caramelli completamente spegniamo la fiamma e versiamo il ‘composto’ su un piano di lavoro ricoperto da carta da forno.
  2. Con dei guanti resistenti per evitare di bruciarsi le mani, iniziate a lavorare lo zucchero 
allungandone la forma. 
Ottenuti dei lunghi bastoncini cercate di attorcigliare le estremità.
  3. Mettete le vostre caramelle in sacchetti di plastica trasparente e chiudetele con un fiocchetto 
colorato.

Un tempo queste caramelle particolari si vendevano a poche lire di un unico gusto e colore, il verde menta. Oggi ise ne trovano in commercio di multicolori e multi gusti.

Curiosità

Si dice che, un tempo, venivano offerte ai poveri e agli orfani, nel giorno di Ognissanti. E in quello successivo della commemorazione dei defunti. Per quanto riguarda la loro ‘origine’ si dice che siano nate in occasione dell’investitura del vescovo Luigi Pappacoda avvenuta il 4 dicembre 1639 in piazza Duomo. Per celebrare l’importante evento fu istituita la “Fera te lu panieri”, ormai scomparsa da 50 anni, nella quale si vendevano questi dolci di zucchero insieme a giocattoli in legno e altri prodotti locali. Secondo altri le fanfullcchie sono una creazione di Franco dei gelati. Fu lui a inventare questi riccioli di zucchero per tenere buoni i ‘bambini’ durante la visita ai cari che non ci sono più.