Il comune di San Donaci si autotutela contro i “furbetti” del fotovoltaico

Il TAR Lecce e la Magistratura accolgono le richieste del comune di San Donaci contro le società fittizie del fotovoltaico. stabilito il risarcimento all’ente e disposto il sequestro degli impianti e la condanna delle società coinvolte.

Senza autorizzazioni il comune di San Donaci dice no agli impianti fotovoltaici e si autotutela.
Difeso dall’avvocato Pietro Quinto di Lecce, l’Ente comunale salentino ha subito ritenuto illegittimi i provvedimenti presi e si è autotutelato. Cinque i terreni interessati ad ospitare gli impianti fotovoltaici che, così distribuiti e avendo una portata inferiore a 1MW, non necessitavano dell’autorizzazione paesaggistica richiesta dalle norme regionali di pianificazione urbanistica.
 
La procedura semplificata per i mini impianti è stata ben presto ritenuta inadatta e così il Responsabile dell’Ufficio Tecnico di San Donaci ha annullato le autorizzazioni precedentemente rilasciate alle società proponenti. I terreni coinvolti, per una superficie di 12 ettari, avrebbero ospitato gli impianti fotovoltaici ritenuti autonomi. Se così fosse stato l’autorizzazione DIA sarebbe bastata a far proseguire i lavori, ma in realtà da parte della Società, che voleva insediarsi nel territorio, c’è stato un tentativo di eludere i regolamenti regionali.
 
Un escamotage subito scoperto. I cinque impianti disposti sui terreni contigui, sarebbero state unità autonome fittizie al fine di evitare il superamento del valore per cui occorrono le autorizzazioni regionali. Le normative a tutela dell’ambiente stabilite dal Piano Urbanistico territoriale per il Paesaggio (P.U.T.T.) prevedono, infatti, un’autorizzazione unica regionale di tutte le Amministrazioni  coinvolte dalla presenza degli impianti fotovoltaici in quanto opere di pubblica utilità. Il frazionamento apparente, quindi, non è servito a sottrarsi alla legge e così, per le società coinvolte, sono fioccati i provvedimenti penali e amministrativi.
 
La Magistratura penale è intervenuta disponendo il sequestro degli impianti, il risarcimento al comune di San Donaci e la condanna per abuso edilizio alle società, cinque in totale, una per ogni installazione. In sede amministrativa sono state accolte le tesi del difensore del comune di San Donaci e si è ritenuto legittimo il provvedimento attuato dell’autotutela vista la violazione delle norme.
 
Un caso che fa da apripista ad altre vicende simili che potrebbero verificarsi in altri comuni che si aprono alla produzione di energia alternativa. Le sentenze del TAR di Lecce e del Consiglio di Stato sottolineano l’importanza di seguire pedissequamente le normative in vigore per la tutela del paesaggio e contrastare gli insediamenti fotovoltaici che raggirano le amministrazioni eludendo le pratiche per ottenere le autorizzazioni necessarie stabilite dalla legge.
 
Il caso di San Donaci, unico nel suo genere, sancisce anche il diritto/dovere delle amministrazioni di applicare il potere di autotutela quando si è in presenza di violazioni della legittimità di un atto. E il risarcimento disposto, in favore del comune di San Donaci, ne è una conferma.



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