Giornata Mondiale del Rene 2015, il dott. Buongiorno:’Fondamentale la prevenzione primaria’

Oggi, 12 marzo 2015, ricorre il decennale della Giornata Mondiale del Rene. Il Direttore del reparto di Nefrologia del ‘Fazzi’, Erasmo Buongiorno, ricorda:’Serve prevenzione primaria, seguiamo il modello dei nostri antenati’.

Le malattie renali sono molto più comuni di quanto si possa immaginare. Basti pensare che in Italia quasi una persona ogni dieci osserva una riduzione (anche lieve) della funzionalità renale. E il 5%, invece, una riduzione più severa, spesso senza saperlo. Le malattie renali, purtroppo, il più delle volte decorrono in modo subdolo. Questa condizione determina comunque un aumento di più di 10 volte del rischio cardiovascolare, ovvero della possibilità di venir colpiti da infarto miocardico o, peggio ancora, un ictus cerebri prima che si aggravi l’insufficienza renale.

Forse non tutti sanno che oggi, 12 marzo 2015, ricorre il decennale Giornata Mondiale del Rene (secondo giovedì di marzo di ogni anno) – istituita nel 2005. La consapevolezza che dobbiamo acquisire è che il progresso scientifico e tecnologico ci fornisce anche una serie di conoscenze dirette verso la prevenzione primaria, e ci insegnano come fare anche un’efficace prevenzione secondaria, rallentando  o arrestando la progressione delle malattie renali croniche.  

Che fare? Una risposta ci viene fornita dal dottor Erasmo Buongiorno, Direttore UOC di Nefrologia, Dialisi, Trapianto presso l’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce e Consigliere nazionale della Società Italiana di Nefrologia. “La prevenzione primaria, prima che la malattia abbia luogo, consiste nel seguire stili di vita che riducono di molto il rischio malattiascrive il dott. Buongiornoma se la malattia si è ormai instaurata, la diagnosi precoce permette di accedere a cure tanto più efficaci quanto più precoci”. La prevenzione secondaria invece si realizza utilizzando semplici mezzi diagnostici: l’esame delle urine, la misurazione della pressione arteriosa, la valutazione della glicemia.

Le funzioni del rene sono quelle di assicurare la costanza  della  composizione e  del volume dell’acqua corporea mantenendo il bilancio idro-elettrolitico ed acido-base, nonché regolando l’eliminazione dei prodotti del metabolismo contenenti azoto; a questa funzione si affianca la produzione di alcuni ormoni. “Per fare ciò i renispecifica il medicodue piccoli organi di 12x6x3cm ciascuno, posti profondamente in regione lombare, hanno una complessa struttura vascolare formata da circa 160 Km di vasi sanguigni nei quali scorrono 1,2 litri di sangue al minuto pari a 1.800 litri al giorno da cui vengono filtrati 180 litri al giorno di pre-urina che diventerà quel volume di urina  finale di 1-1,5 litri giornalieri dopo un processo metabolico che consuma grandi quantità di energia e che recupera l’acqua e i soluti indispensabili al mantenimento del bilancio mentre lascia andar via il superfluo”.

Ipertensione, obesità e diabete rappresentano le patologie più diffuse che hanno nel rene ed in tutto l’apparato cardiovascolare un bersaglio elettivo, un tempo appannaggio dei ricchi e oggi a diffusione planetaria con la maggiore quota di crescita nei paesi a più rapido tasso di sviluppo come Cina, India, America latina. Questo è il rovescio della medaglia del progresso scientifico e tecnologico: prevalenza delle malattie con una drastica riduzione della mortalità da malattie infettive a fronte di uno spettacolare aumento delle aspettativa di vita accompagnata dall’emergere delle patologie neoplastiche e degenerative, specie quelle cardio-vascolo-renali. Non solo. Le malattie croniche non infettive, secondo l’OMS rappresentano oggi oltre il 60% delle cause di morte del genere umano.

Qual è il messaggio da portare a casa? “Ricordare come siamo fatti e immaginarci come i nostri antenati che mangiavano la carne anche fino a sazietà ma una volta ogni tantoricorda Buongiornoconsumavano molti alimenti vegetali, poco sale, camminavano molto per catturare le prede e raccogliere i frutti e talvolta dovevano correre per sfuggire agli aggressori e non avevano a disposizione tanti sistemi di risparmio energetico come noi (automezzi, ascensori, riscaldamento, mezzi di comunicazione); perciò cercando di adeguare la nostra alimentazione alla nostra struttura biologica sicuramente i nostri organi lavoreranno meno e potranno durare di più accompagnandoci per tutta la vita in pieno benessere”. 



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