L’incaricato manca, fila di 100 persone all’Ufficio protesi della Asl

Giunte in redazione numerose segnalazioni. Gli utenti, arrivati alle ore 8.00 di mattina, solo alle 11.00 hanno potuto fruire del servizio con l’arrivo dell’incaricato.

“Ma è possibile che con tutti i soldi che spendiamo per il Servizio sanitario, dobbiamo essere trattati in questo modo?”.

“Siamo in fila da questa mattina alle 8.00 al vecchio ‘Vito Fazzi’, nei corridoi dell’Ufficio Protesi, ma non c’è nessuno che apra. Si può parlare di interruzione di Pubblico servizio?”.

Sono solo due delle testimonianze che raccogliamo stamattina di utenti della Asl di Lecce che sono capitati nell’ennesimo intoppo tipico della mala sanità pubblica, nazionale e pugliese.

Sono in tanti a lamentarsi per ciò che è accaduto: sono quasi 100 persone in fila nei corridoi dell’Ufficio Presidi che sovraintende al servizio protesico erogato dalla sanità pubblica. Sono in fila non certo per un appuntamento che i fruitori si sono dati di loro spontanea volontà, ma perché sono stati convocati per martedì 3 febbraio per il ritiro di ciò che il Servizio Sanitario nazionale prevede debbano ricevere.

Loro ci sono, sì. Ma a non esserci sono gli impiegati, i dipendenti che dovrebbero sovrintendere a tale attività. I responsabili, stando alla dettagliata ricostruzione che ci fanno gli utenti, non sanno cosa rispondere. Fanno spallucce, gli incaricati non ci sono, bisogna fare un colpo di telefono alla Direzione, chiedere come comportarsi. Mandare a casa le persone convenute? Sembra troppo, perché, ormai, si è quasi giunti al numero  90 della fila che si è formata.

Il malumore monta, le proteste anche se educate, pure.

Solo poco prima delle 11.00 il problema si risolve e arriva un incaricato ad aprire e a smaltire lentamente richieste che avrebbero dovuto trovare voce e risposta molto prima.

“Qui cambiano i direttori, gli assessori, i responsabili, ma alla fine sono le cose a non cambiare, anzi, peggiorano di volta in volta”.

Insomma, una triste vicenda, l’ennesima quella di una mala sanità alla quale non si riesce a trovare soluzione, rimedio, dove i problemi fioccano all’ordine del giorno e i cittadini non hanno risposte e, soprattutto, non si spiegano come possano accadere disservizi che un minimo di organizzazione potrebbe risolvere per lenire le difficoltà di chi solo ad essere in coda fa fatica.



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