Progetto nickel-friendly: la speranza per gli allergici arriva da una ricerca ‘made in Puglia’

Arriva una nuova importante risorsa per gli allergici al nickel. Un pool di ricercatori mette a punto una esclusiva sperimentazione con pomodori e pasta nickel-free su pazienti affetti da SNAS (Systemic Nickel Allergy Syndrome).

L'allergia al nickel è, oggi, sempre più diffusa. Si tratta di  un metallo altamente resistente all'aria e all'acqua. La sua prevalenza nella popolazione generale si aggira intorno al 10-15% con punte fino al 28% nella popolazione femminile. Si può manifestare come Dermatite Allergica da Contatto (DAC) e/o attraverso un’altra forma patologica definita, già nel 2006, Sindrome Sistemica da Allergia al Nickel (SNAS), caratterizzata da disturbi generalizzati a carico di organi e apparati differenti, che possono presentarsi isolatamente o in varia associazione tra di loro.

A tal proposito, un gruppo di lavoro già in precedenza insediatosi presso la ASL/LE – unitamente ai ricercatori del Dipartimento di Scienze del Suolo, delle Piante e degli Alimenti dell'Università “A. Moro” di Bari, dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari, dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari-CNR e del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell'Università del Salento – ha focalizzato la sua attenzione sul grano e sul pomodoro, alimenti – soprattutto quest’ultimo – ad elevata concentrazione di nickel.

Per studiare gli effetti degli alimenti funzionali direttamente sui pazienti, è in corso il monitoraggio del quadro clinico di un ampio gruppo di soggetti volontari, provenienti da aree territoriali diverse, che hanno utilizzato salsa di pomodoro a basso contenuto di nickel senza avere, al momento, manifestato alcun disturbo di quelli classicamente riferibili alla SNAS.

Questo progetto avviato nel 2011, frutto di impegnative applicazioni scientifiche oltre che tecniche, rimane al momento l’unico in grado di garantire, su basi rigorosamente validate da competenze e procedure altamente qualificate, la creazione di un prodotto sicuro, affidabile e finalmente salutare per il paziente con allergia sistemica al nickel, fino ad ora privato di alimenti primari per i quali non sembrava esistere alcuna alternativa e, dunque, privato di quelle opportunità nutrizionali di cui, invece, possono giovarsi, ad esempio, i celiaci o gli intolleranti al lattosio o i pazienti con insufficienza renale.

L'obiettivo del progetto  – spiega il dott. Mauro Minelli, primo ideatore del progetto nonché stimato medico salentinooltre a quello di rendere disponibili sul mercato alimenti nickel-free sicuri ed affidabili, come d’altro canto avviene per quelli senza glutine, è definire, nella complessità che lo caratterizza dal punto di vista eziologico, patogenetico, clinico e gestionale, il quadro sintomatologico, piuttosto composito e variegato, di una sindrome in forte progressione epidemiologica, che di fatto costituisce un modello nosologico quanto mai interessante per i suoi tanti risvolti sanitari e per la quale si rende assolutamente necessaria un'azione fortemente interdisciplinare. La complessità del quadro clinico unitamente alla difficile gestione nutrizionale, implica, infatti, che non può essere un solo Specialista a gestire questa patologia, che potrà, invece, essere efficacemente affrontata e risolta solo grazie al lavoro integrato di una équipe esperta composta da competenze diverse tra loro connesse e sintonizzate”.

“Dalle applicazioni del Gruppo di studio – conclude il dott. Minelli – è anche emersa la necessità  di valutare, con la necessaria compartecipazione al progetto di Specialisti in Endocrinologia e Malattie Metaboliche, la possibile interferenza endocrina del nickel, considerando l’incidenza particolarmente significativa di disfunzioni tiroidee e pancreatiche nei pazienti con storia evoluta di SNAS”.



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