​Un super Di Piazza manda il Lecce al terzo turno di Tim Cup: battuta la Pro Vercelli per 2 a 1

Il Lecce vince sul campo della Pro Vercelli e accede al terzo turno di Coppa Italia. Sugli scudi uno scatenato Di Piazza che firma una doppietta: prima di testa, poi un gol di ‘rapina’. La difesa regge l’urto del pressing finale della Pro e Rizzo può esultare.

Un gran bel Lecce supera il secondo turno eliminatorio della Coppa Italia-Tim Cup, passando anche sul campo della Pro Vercelli. Contro una formazione di Serie B, gli uomini di mister Rizzo si impongono per 2 a 1 grazie alla doppietta di uno scatenato Matteo Di Piazza, schierato oggi nel cuore dell’attacco.
 
Una gara condotta sempre bene dai giallorossi che con un gol per tempo sbrigano la pratica, soffrendo solo nell’ultima parte di match, quando i padroni di casa hanno cercato il tutto per tutto per raggiungere il pareggio. Ottime indicazione, dunque, da parte della truppa salentina che nel prossimo turno se la dovrà vedere domenica prossima contro la vincente di Venezia-Pordenone, in programma nel tardo pomeriggio di domenica.
 
Dopo aver battuto nel primo turno eliminatorio i dilettanti della Ciliverghe Mazzano, mister Rizzo mescola un po’ le sue carte e, confermando il 4-3-3, schiera Perucchini tra i pali, Ciancio terzino destro, Di Matteo a destra, con Cosenza e Marino coppia centrale, blindato il tris di centrocampo con Arrigoni, Costa Ferreira e Maconsu, in attacco, un po’ a sorpresa, fuori Caturano con Di Piazza centrale affiancato da Lepore e Torromino. Cosenza e Di Piazza ex di turno accolti dagli applausi dei tifosi piemontesi.
 
I padroni di casa guidai da mister Grassadonia rispondono con un 3-5-2 con Nobile, Konatè, Legati e Bruno, folto centrocampo con Berra, Altobelli, Castiglia, Firenze e Mammarella, tandem d’attacco La Mantia-Rolando Bianchi. Indisponibile l’ex capitano del Lecce Giuseppe Vives.
 
Agli ordini dell’arbitro Serra di Torino, i giallorossi partono con il piglio giusto, senza timori reverenziali, ma la prima vera occasione è targata dai bianchi: è il sesto minuto quando Mammarella recupera palla a centrocampo, si lancia da solo e fa partire un destro violento dalla distanza deviato in angolo con un intervento plastico di Perucchini.
 
Al 15esimo si infiamma la partita: salgono i ritmi e Torromino prova a mettere il turbo lungo la corsia sinistra, vede bene il movimento di Di Piazza che, tutto solo, prova a incrociare, ma il suo tiro è centrale; sul ribaltamento di fronte Firenze impegna severamente Perucchini che si distende e smanaccia sul palo più lontano.
 
La partita è divertente, poche occasioni nitide, ma nessuna squadra sembra aver il predominio del campo. Al 23’ Altobelli cerca l’incursione centrale, supera Cosenza in slalom, sgancia il tiro che Marino devia in angolo, non senza patemi per il centinaio di tifosi salentini visto che la palla sibila il palo. Sugli sviluppi del successivo corner, il solito Firenze ci prova da una posizione più che defilata colpendo il palo più lontano: Perucchini nulla avrebbe potuto.
 
Con il passare del tempo, la Pro cerca di salire in cattedra: dall’asse Firenze-Mammarella arrivano gli spunti più interessanti con il duo Lepore-Ciancio non sempre efficace in chiusura, ma tutto sommato la retroguardia salentina regge; molto meglio, invece, Di Matteo sulla sinistra.
 
La fiammata, però, arriva improvvisa: il Lecce colpisce in ripartenza. L’azione si sviluppa per vie centrali, poi l’apertura di Mancosu per Lepore, il capitano pennella il cross al centro dell’area di rigore avversaria dove è abile Matteo Di Piazza a colpire di testa, in torsione, depositando la sfera sul palo più lontano alla destra di Nobile. Esultanza leggermente polemica per uno degli ex di turno. La risposta dei padroni di casa è affidata a un colpo di testa di La Mantia che, leggermente disturbato, non è preciso.
 
Al 40’ episodio da consegnare alla moviola: Torromino mette in moto Mancosu che a sua volta vede lo scatto di Di Matteo, l’ex Latina supera in dribbling due difensori di casa, entra in area, ma il suo tiro sbatte contro il braccio di Konatè. I giallorossi reclamano un calcio di rigore, ma l’arto del difensore vercellese sembra attaccato al corpo. Questa l’ultima emozione del primo tempo.
 
La ripresa si apre senza cambi, ma con l’immediato raddoppio del Lecce. Passano appena quaranta secondi, Legati è chiamato in causa da un retropassaggio di un compagno, ma scivola incredibilmente palla al piede, si fa trovare prontissimo Di Piazza che si ritrova un po’ per caso tutto solo davanti al portiere avversario che batte in modo agevole. Tutto il gruppo va a festeggiare sotto il settore ospiti.
 
Pochi istanti dopo e Legati-Di Piazza tornano protagonisti per un contrasto di gioco che costa il cartellino giallo al difensore di casa. La Pro Vercelli cerca la reazione, ma Perucchini fa buona guardia. Di Piazza però è scatenato: al 54’ il bomber va vicino alla tripletta, ma la sua bordata di destro fa la barba alla traversa, prima di spegnersi in corner. I padroni di casa, però, rialzano la china e dopo una serie di tentativi insidiosi, mister Grassadonia opera il primo cambio: fuori Bianchi per Rovini. E proprio il neo entrato propizia il gol dell’1-2: il Lecce è momentaneamente in dieci per un acciacco di Costa Ferreira, La Mantia e Rovini dialogano bene, passaggio in area per Firenze e col piattone accorcia le distanze.
 
I piemontesi prendono coraggio e al 62esimo La Mantia sfiora di testa il gol del pareggio. Mister Rizzo corre ai ripari: fuori Lepore, al suo posto un altro difensore centrale, Drudi. I giallorossi, così, passano a una difesa a cinque. Più guardingo quindi il Lecce che vuole contenere le offensive avversarie.
 
Alla mezzora secondo cambio per entrambi gli allenatori: Grassadonia inserisce Germano per Altobelli, mentre per i giallorossi entra Caturano per il mattatore di giornata Di Piazza. Il bomber di Scampia si rende subito pericoloso nell’area dei padroni di casa e al 72esimo, assistito da Ciancio, reclama un penalty dopo aver anticipato Legati che poi gli frana sopra: l’impressione è che la massima punizione poteva starci.
 
Al 78’ la Pro Vercelli si gioca l’ultimo cambio: La Mantia lascia spazio e Morra.
 
Dopo interi minuti di affanno, il Lecce si riaffaccia dalle parti di Nobile: al minuto 82 Ciancio si lancia in una incursione solitaria, mette a sedere il suo diretto avversario, ma la sua corsa termina in calcio d’angolo.
 
Negli ultimi cinque minuti di gara, Rizzo getta nella mischia Mario Pacillli al posto di un esausto Torromino. Nei sei minuti di recupero è forcing Pro Vercelli: al 94esimo punizione defilata per i piemontesi battuta da Mammarella, Perucchini respinge di pugno e dopo una serie di batti e ribatti, la retroguardia salentina spazza come può. È l’ultimo sussulto della partita che si conclude tra l’esultanza degli ospiti.



In questo articolo: