Foggia-Lecce 2-1, Riverola e Sarno puniscono i giallorossi. A nulla serve Caturano. ‘Satanelli’ in finale con merito

Ai giallorossi non riesce l’impresa, anzi, la partita non è mai stata in discussione con la compagine dauna che ha dominato. Quarto fallimento consecutivo per la squadra salentina. Per il quinto anno di fila sarà Lega Pro. Necessaria una rivoluzione.

Con la consapevolezza che nulla è facile, soprattutto in questo caso vista come è andata a finire l'andata, questa sera il Lecce allo stadio "Pino Zaccheria" di Foggia ha tentato l'impresa ai danni della compagine allenata da Roberto De Zerbi per cercare di ribaltare il risultato ottenuto domenica scorsa, vincere con due gol di vantaggio e acchiappare per i capelli la finale dei Play-Off di Lega Pro contro il Pisa di mister Rino "Ringhio" Gattuso, che ha avuto la meglio sul Pordenone e che decreterà la quarta squadra che l'anno prossimo giocherà tra i cadetti.
 
In casa giallorossa bocche cucite, serrate, nelle 24 ore che hanno precedute il match. Mister Braglia, infatti, non ha svolto la consueta conferenza stampa pre-gara e, soprattutto, non sono stati comunicati i convocati partiti per la terra dauna.
 
Il tecnico di Grosseto, dopo aver sbagliato clamorosamente la formazione scesa in campo allo "Via del Mare", questa volta decide di schierare due punte. Al fianco di bomber Davide Moscardelli, infatti, l'allenatore sceglie di far giocare il capocannoniere dello scorso anno del girone C, Salvatore Caturano. Ma anche il modulo cambia passando dal consueto 3-4-3 a un 4-4-2. Con: Perucchini tra i pali; difesa composta da Lepore, Cosenza, Abruzzese e Legittimo; Surraco, Papini, Salvi e Doumbia in mediana; Caturano e Moscardelli a comporre il tandem d'attacco.
 
Il Foggia si rende pericoloso con Sarno, ma Moscardelli si trasforma in difensore e riesce a fermare il calciatore dauno prima che possa tirare in porta. All'11mo Perucchini anticipa Iemmello prima che su cross da corner il bomber possa incoronare di testa. Ad ogni modo, il Foggia cerca di fare la partita, ma a differenza di domenica scorsa i difensori salentini sono molto attenti. Al 14mo arriva la prima ammonizione della gara ai danni di capitan Papini che compie un fallo su Agnelli.
 
Il centrocampista romano, diffidato, in caso di finale sarà costretto a saltare la prima partita. Al 19mo il Lecce rischia grosso. Uno-due tra Riverola e Di Chiara, l'ex esterno dei salentini riesce a saltare il diretto marcatore, ma solo davanti a Perucchini si fa ipnotizzare dal l'estremo difensore scuola Milan che para il tiro. Al un tiro 25mo un tiro a giro dal limite di Sarno termina di pochissimo fuori. Al  27mo la punizione da fuori di Moscardelli termina a lato. Al 34mo Riverola si trova solo davanti a Perucchini, ma fortunatamente al momento del tiro incespica sulla palla. Al 35mo potrebbe arrivare la beffa per il Foggia con un tiro di Doumbia che termina di pochissimo a lato. Al 45mo tocca a Chiricò essere ammonito per una simulazione in area giallorossa.
 
Si chiude con questo episodio la prima frazione di gioco che ha visto un Foggia nettamente superiore che ha condotto l'intero primo tempo andando vicino al gol tre volte, ma rischiando, altresì, di essere ingiustamente beffato.
 
La ripresa si apre con gli stessi ventidue calciatori dei primi 45 minuti. Il Lecce ricomincia meglio e al terzo Surraco lancia Moscardelli, ma il bomber di Mons complice uno stop sbagliato viene anticipato da un difensore avversario. Al quinto Riverola prende palla a trenta metri di distanza dalla porta e da lì scocca un tiro imprendibile che si va a insaccare all'angolo in alto sulla destra della porta difesa da Perucchini. Un minuto dopo Moscardelli solo davanti a Narciso calcia in scivolata, ma il portiere dauno devia la palla in corner. Un minuto dopo Sarno si invola solo davanti al portiere giallorosso, ma si allunga il pallone consentendo la partita di Perucchini, ma un minuto dopo è nuovamente il bomber italo-belga del Lecce ad andare vicinissimo al pareggio con un colpo di testa di pochissimo fuori. Al 15mo Moscardelli tenta il pallonetto dalla linea di centrocampo, ma Narciso riesce a deviare in corner. Di tirare dalla bandierina si incarica Lepore che calcia direttamente in porta impegnando l'estremo difensore rossonero. Al 17mo Moscardelli viene ammonito per proteste e al 18mo arriva il gol del raddoppio. Cross con il contagiri dell'ex Chiricò per Sarno che con un tiro di odiato sinistro batte per la seconda volta Perucchini.
 
Nei momenti successivi alla marcatura dauna mister Piero Braglia viene espulso dall'arbitro per proteste e a fargli compagnia anche il team manager Claudio Vino. Al 27mo primo cambio in casa salentina. Fuori Surraco dentro De Feudis. Al 28mo i giallorossi accorciano le distanze. Tiro all'interno dell'area di Doumbia con il pallone che si infrange sulla traversa. Sulla palla si avventa di testa Caturano che deposita in rete. Al 30mo Foggia vicino alla terza rete. Tiro-cross dell'ex Di Chiara, sulla sfera piomba Iemmello in scivolata che a Perucchini battuto spedisce alto. Al 33mo Carroza prende il posto di Salvi. Al 36mo Iemmello viene anticipato da Perucchini. Al il colpo di testa di Cosenza viene parato da Narciso e subito dopo Sowe prende il posto di Doumbia. I salentini cercano di pareggiare la gara, ma non sono in grado di rendersi pericolosi con il Foggia che controlla agevolmente e cerca di ripartire in contropiede.
 
A nulla servono i cinque minuti di recupero che alla fine della gara consegnano la meritata finale ai satanelli.
 
E per il quinto anno consecutivo sarà Lega Pro. Quarto fallimento di fila per i giallorossi che a quanto pare non hanno imparato nulla dalle stagioni precedenti dimostrando poca personalità nel momento in cui c'è stato bisogno del salto di qualità e, soprattutto, venendo meno fisicamente nella parte più importante del campionato. A questo punto forse sarebbe il caso di operare una rivoluzione. Lo zoccolo duro della squadra ha dimostrato ancora una volta di non essere in grado di centrare la promozione. 



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