L’eurogol di De Feudis vale il secondo posto. A Benevento servirà una ‘fame da lupi’

Nonostante il rosso diretto a Cosenza, i giallorossi resistono contro la Paganese e ottengono i tre punti grazie alla prodezza balistica del centrocampista De Feudis. Ora testa solo alla prossima partita contro il Benevento al ‘Ciro Vigorito’.

Il Lecce rialza la testa dopo le ultime tre deludenti prove e riacciuffa la vittoria con l'eurogol di De Feudis che vale il secondo posto in classifica. Ora i play-off non sembrano più così lontani anche se per il secondo e il terzo posto a due giornate dalla fine a contenderselo ci saranno Foggia, Cosenza, Casertana e lo stesso Lecce. Ovviamente, ed è inutile dirlo, al "Vigorito" domenica prossima ad attendere il Lecce ci sarà la capolista Benevento e da quell'incontro i salentini dovranno estrapolare la vittoria al fine da poter mettere una seria ipoteca sulla disputa dei play-off. Con la Paganese i salentini hanno tirato fuori, come volevano i loro sostenitori, gli attributi conquistando, in inferiorità numerica dal 62’ del secondo tempo, tre preziosissimi punti che oltre a dare morale serviranno a dare anche la necessaria serenità per il rush finale.
 
Mister Braglia ama stupire più di un illusionista e per la gara contro i campani tira fuori dal suo cilindro magico dal primo minuto Curiale, Caturano, Liviero e De Feudis lasciando in panca Moscardelli, Doumbia,e Legittimo. La partita, diretta in maniera eccessivamente severa dall'arbitro romagnolo Piccinini, inizia in sordina e pertanto per i primi otto minuti non vi sono azioni al cardiopalmo, da segnalare solo all'8’ l'ammonizione ad Alcibiade per gioco falloso ai danni di un avversario. A scuotere gli animi un minuto più tardi ci pensa Curiale, il cui leitmotiv per lui sarà una serie di errori e orrori sotto porta, che a tu per tu con l'estremo azzurrostellato tira di controbalzo a botta sicura ma la sfera è respinta d'istinto da Marruocco. Al 10’ brivido per i salentini con Siringano che di testa impegna severamente Bleve e un minuto più tardi Palmiero dal limite lambisce il palo. Al 31’ Carcione rimedia il cartellino giallo per fallo su Surraco e sul seguente calcio di punizione da trenta metri di Lepore il portiere ospite vola e respinge il tiro sulla traversa. Al 40’ è ancora Curiale che a faccia a faccia con Marruocco sbaglia clamorosamente calciando il pallone sui piedi del portiere campano. Tre minuti più tardi il n. 1 della paganese sarà sostituito da Borsellini per uno stiramento muscolare. Al 45’ pasticcio di Belve che con un'uscita a vuoto da la possibilità a Curzi di colpire la sfera di testa che ben per lui e per il Lecce non inquadra lo specchio della porta e la palla si spegne in fondo al campo.
 
La prima frazione di gioco termina a reti bianche ma che ha visto un lecce avere tra i piedi dei suoi attaccanti tre nitide palle-gol  puntualmente fallite non solo per la bravura del portiere Marruocco, ma anche per l'imprecisione di Curiale che per ben due volte a tu per tu con l'estremo difensore paganese non ha avuto la freddezza di neutralizzare. Da segnalare a metà tempo l'allontanamento di Braglia da parte del fiscale fischietto della sezione di Forlì, forse per aver profferito qualche parola di troppo; segno evidente questo che tecnico e squadra non stiano attraversando un periodo idilliaco, pertanto episodi di questo genere posso verificarsi, eccome! Al 47’ Cosenza sarà il secondo ammonito per i salentini per fallo su Curzi. Al 58’ a rompere gli equilibri in campo ci pensa De Feudis che inventa una conclusione incredibile, spedendo da circa 25 metri la sfera sotto l'incrocio dei pali dove Borsellini non può davvero arrivarci per il tutto sommato meritato vantaggio giallorosso.
 
Al 62’ Cosenza si fa espellere, con rosso diretto, per aver commesso un fallo da ultimo uomo. Lecce in 10 a difendere col coltello tra i denti l'esiguo vantaggio. Al 64’ i salentini si coprono, fuori Surraco dentro Legittimo. Da qui alla fine della partita a parte la girandola di sostituzioni che hanno visto per il Lecce Moscardelli e Camisa rispettivamente per Caturano e Abruzzese, l'incontro non ha sortito emozioni degne di essere menzionate se non l'espulsione di Siringano per aversi guadagnato il secondo giallo al 92’ su gli eccessivi sette minuti concessi dall'imbarazzante Piccinini.

Ora più che mai bisogna concentrarsi sulla capolista Benevento e tirare fuori oltre agli attributi anche gli artigli quelli da veri lupi che hanno contraddistinto la storia dei colori giallorossi.
 
di Ivan VEDRUCCIO



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