Lecce a testa alta fuori dai Play-Off, un grande cuore non basta

Così come avvenuto all’andata per la compagine salentina le tantissime occasioni soprecate sopporta hanno fatto la differenza. Alessandria qualificato alle semifinali e giallorossi costretti a disputare il sesto campionato di Leg Pro.

A volte non bastano il cuore, l'impegno e la voglia di correre e lottare, bisogna avere fortuna e anche superare avversità e errori. 
  
La semifinale, infatti, è andata immeritatamente, ai calci di rigore, all’Alessandria, nonostante il Lecce di Rizzo abbia disputato una partita quasi perfetta. 
  
I giallorossi hanno avuto cinque nitide palle gol  non adeguatamente sfruttate sia per la bravura di un super Vannucchi sia per l'imprecisione sotto porta da parte di Doumbia & company, ma del resto  si sa gran parte del campionato dei salentini è stato costellato da numerosi errori che in seguito hanno condannato la squadra a disputare i play-off.
  
A questo punto c'è da chiedersi se il cambio dell'allenatore sia stata pura follia oppure no il fatto è che i risultati dei salentini non proprio lusinghieri,  sotto la guida di mister Padalino hanno portato la società a sostituire il tecnico foggiano.
  
Ma veniamo alla partita che ha visto un Lecce giocare decisamente meglio dei padroni di casa che nella circostanza avrebbe meritato appieno la vittoria ma nel calcio si sa vince la squadra che sigla un gol in più dell'avversario e non la compagine che esprime il miglior gioco. A negare il trionfo dei giallorossi, nel secondo tempo supplementare, ci ha messo di suo la traversa che ha respinto il tiro a botta sicura di Mancosu.
  
Mister Rizzo schiera una formazione orfana del centrocampista Mancosu (entrerà solo nel secondo tempo per via di un attacco influenzale) Torromino preferito a Doumbia mentre Vitofrancesco l'ex di turno in difesa. L'arbitro dell'incontro e il laziale Guccini che già al 3° per sedare un tafferuglio è costretto ad ammonire Torromino e Marras. Al 4° il Lecce prova a scaldare i guantoni di Vannucchi con Lepore su calcio di punizione ma il suo tiro e debole e centrale. Al 12° Vitofrancesco dalla distanza scaglia un diagonale con la sfera fuori di poco. Il Lecce è reattivo, concentrato e ben messo in campo e dà l'impressione di voler far sua la partita a tutti i costi e solo un super Vannucchi nega la gioia del gol prima a Caturano al 21° e poi a Lepore un minuto più tardi. Al 25° gran botta da fuori di Costa Ferreira ma ancora una volta Vannucchi, in giornata di grazia, blocca in presa. L'Alessandria è frastornata dai continui assalti dei salentini e solo al 38° con Gonzalez impegna ma non più di tanto l'inoperoso Perucchini. Il primo tempo termina a reti inviolate.
  
La ripresa vede ancora il Lecce propositivo in avanti sempre con Costa Ferreira al 51° che costringe Vannucchi a compiere l'ennesimo miracolo di giornata. Sette minuti più tardi è la volta di  Pacilli con un destro dal limite ad impegnare severamente l'estremo grigio. Al 64° l'Alessandria con Marras da pochissimi metri da Perucchini spara lato sulla traversa. Al 80° fuori Torromino dentro Doumbia e il franco-maliano ha tra i piedi la palla del potenziale vantaggio ma a tu per tu con Vannucchi spara tra i piedi del portiere in uscita. Al 85° l'arbitro allontana dalla panchina leccese il ds Melluso per proteste. I primi novanta minuti terminano sul risultato di parità.
  
Il ritmo, nei tempi supplementari cala vistosamente anche per via dei continui crampi che attanagliano i calciatori ma le occasioni non mancano tant'è che al 97° Sestu prova a sorprendere Perucchini  fuori dai pali da distanza proibitiva ma la sfera termina a lato. Al 117° bella girata di Mancosu in area ma la palla si stampa sulla traversa a Vannucchi battuto. Anche i tempi supplementari si chiudono sul risultato di 0 a 0.
La lotteria dei calci di rigore è fatale al Lecce, sbagliano Costa Ferreira e Ciancio mentre Nicco dell'Alessandria fa qualificare la squadra piemontese alle semifinali di Firenze.
  
Il Lecce esce dal "Moccagatta" a testa alta conscio di aver dominato per lunghi tratti i tanto temuti avversari, resta l'amarezza di non aver saputo sfruttare adeguatamente le numerose palle gol ma del resto si sa  è stato questo il vero  handicap  che ha accompagnato i salentini fino alla disputa dei play-off.
   
Ivan Vedruccio



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