Pazienza, forza fisica e tanta qualità: Saraniti toglie il Lecce dalle sabbie mobili di Cosenza. Le pagelle

Con un gol di Saraniti, il Lecce vince a Cosenza e si riporta a 7 punti di vantaggio sul Catania. Decide Saraniti con un gol da rapinatore d’area nel secondo tempo.

perucchini

Lecce inzuppato? Affatto… Lecce affamato! Sul difficile – e impietoso – campo di Cosenza, la capolista entra con il piglio giusto e dopo aver condotto per 90 minuti, vince (e in parte convince) con un gol del solito Saraniti. Una gara difficile quella del “San Vito”, scorbutica e molto fisica, risolta però dalla voglia di una squadra paziente che vuole a tutti i costi raggiungere l’obiettivo finale. Promosso, ancora una volta, Fabio Liverani.

Perucchini, 7: per il portiere scuola Milan il primo vero intervento arriva solo al 50esimo, quando Calamai pesca una conclusione improvvisa che lui smanaccia distendendosi in modo lesto e attento. Ma la vera giocata da fuoriclasse arriva al minuto 78 quando Tutino ci prova in mezza rovesciata, ma lui si oppone alla grande (anche sulla successiva respinta, viziata però da fuorigioco).

Ciancio, 6.5: uno degli ex di turno, viene gettato nella mischia anche in vista di un campo pesante e malmesso. La sua prestanza fisica consente a Lecce di restare corto e attento. Lui si affaccia in avanti col conta gocce, ma quando lo fa i giallorossi si rendono pericolosi nell’area di rigore avversaria.
dal 81′ Di Matteo, senza voto: entra per dare manforte alla difesa nei minuti finali.

Cosenza, 7-: inamovibile al centro della difesa e oggi capitano di turno. Dopo il brivido al quarto d’ora in cui rischia un fallo da rigore su Tutino, disputa una prestazione da vero gladiatore, anche con una vistosa fasciatura al capo dopo uno scontro di gioco rimediato nel primo tempo.

Marino, 6: senza infamia ne lode la sua prestazione. Riesce a prendere le misure all’insidioso Perez e insieme a Cosenza soffre poco.

Legittimo,  6: il terzino destro salentino prende oggi il posto di Di Matteo. Una gara non sempre attenta la sua, ma senza patemi d’animo. Impossibile per lui nel primo tempo spingere in una zona di campo disastrata. Nella seconda parte di gara si rende più partecipe, ma tenendo sempre ben alta la guardia.

Arrigoni, 6+ : l’ex di turno di lusso, fa fatica a disegnare geometrie e manovre degne di nota. Il centrocampo viene spesso scavalcato dai lanci lunghi, ma lui comunque lotta e corre tantissimo. Ammonito al 25esimo della prima frazione per ostruzione.

Armellino, 6: una gara fisica, adatta alla sua stazza, ma tremendamente faticosa. Si muove tanto il classe ’89 che permette ai compagni di crearsi spazi interessanti.

Mancosu, 6+ : ci mette un bel po’ prima di adattarsi a un terreno di gioco pessimo, sbagliando anche più di qualche appoggio. E’ sempre presente, però, nella manovra offensiva e alla fine il gol di Saraniti viene propiziato da un suo diagonale spedito in area e concluso in porta.

Tsonev, 6+ : il giovane bulgaro torna tra i titolari alle spalle del duo d’attacco, e nonostante il terreno di gioco per nulla adatto alle sue caratteristiche, riesce a dire la sua in un paio di circostanze. Si muove bene tra le linee, ma offre pochi palloni utili agli attaccanti. Esce dopo un’ora di gioco.
dal 58′ Tabanelli, 6: prende il posto di Tsonev sulla trequarti e con lui in campo il Lecce pesca il vantaggio.

Torromino, 6: “Hulk” torna tra i titolari in una partita molto dispendiosa e complicata. Nonostante le sue misure poco adatte al terreno inzuppato, è l’elemento dell’attacco che si muove di più e meglio. Stremato, lascia spazio al collega Di Piazza.
dal 63′ Di Piazza, 6: mancava solo lui nel Lecce tutto muscoli e dopo oltre un’ora di gioco viene gettato nella mischia da mister Liverani. Ci mette gambe e fiato per far salire i suoi compagni e, nel finale, a tenere in apprensione la difesa silana.

Saraniti, 7- : dopo l’uscita a vuoto della scorsa settimana contro il Matera, il capocannoniere del campionato viene nuovamente scelto nello scacchiere iniziale. Fa una fatica tremenda a rendersi pericoloso, toccando – specialmente nel primo tempo – pochissime volte la palla. Ma il fiuto del bomber non riposa mai e al 72′ manda in orbita il Lecce, raccogliendo una palla vangante e battendo Saracco. Un gol alla Inzaghi, da vero rapinatore d’area. Lascia il campo all’80esimo per un guaio fisico.
dal 81′ Lepore, senza voto: entra nel finale per dare fisicità non solo alla difesa, ma anche alla mediana.  

Liverani, 6.5: il tecnico romano mescola un po’ le carte nella sua formazione non solo in vista dei tre impegni ravvicinati in meno di una settimana, ma anche in virtù delle condizioni – a dir poco pietose – del terreno di gioco. Restano in panchina i due terzini titolari, per un undici iniziale tutto muscoli. Le scelte iniziali non sembrano azzeccatissime, ma il vero avversario oggi è stato il terreno di gioco: il Lecce alla fine conduce, detiene il possesso, ma riesce a rendersi pericoloso solo nel secondo tempo, quando occupa la parte “migliore” del campo. Il gol arriva a firma del solito Saraniti, ma ai punti i salentini hanno meritato eccome. Si torna a +7 dal Catania e al termine di questa – decisiva – settimana, molto si saprà sul destino del Lecce. Oggi, però, è arrivato un passo importante… chissà se decisivo.



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