Lecce, oggi il ‘rompete le righe’. Lepore, ‘Ringrazio i compagni per l’impegno. A gennaio primi, poi persi un po’ gli equilibri’

In un clima da ultimo giorno di scuola, ma con tanto rammarico sui visi dei calciatori, i giallorossi sono partiti per le ferie. Parla il capitano che analizza campionato e Play Off. ‘Rimmarrò qui, anche in tribuna, fino a quando non saremo in A’.

Oggi voglio iniziare io la conferenza e ringraziare miei compagni di squadra perché il primo giorno, quando abbiamo iniziato il ritiro avevo chiesto di dare tutto per questa maglia e lo hanno fatto, purtroppo alla fine le cose sono andate male, ma la gente ha apprezzato. Volevo ringraziare, altresì, i magazzinieri, i preparatori la società e i mister e i tifosi che ci sono stati vicini e ci hanno consentito di arrivare ad Alessandria”, con queste parole, Franco Lepore, il capitano dei giallorossi, ha dato il via all’incontro con gli operatori della comunicazione svoltosi questo pomeriggio al “Via del Mare”.
  
In un clima da ultimo giorno di scuola, condito da un po’, abbastanza rammarico sul volto dei calciatori per l’epilogo sfortunato della stagione, gli uomini della compagine salentina oggi hanno rotto le righe, svuotato gli armadietti, si sono concessi alle tante persone e bambini che hanno voluto fare una foto con loro e dato il via alle ferie.
  
“Il rammarico per come sono andate le cose – ha proseguito il ragazzo delle “Case Magno” – potrà essere uno sprone per il prossimo campionato e personalmente finché non vedrò il Lecce in A da qui non andrò via, anche a costo di rimanere sempre in tribuna, a meno che  la società non decida di fare a meno di me.
  
Non ho richieste da fare per il campionato che verrà, non chiederò garanzie sul mio ruolo visto che ho dimostrato di poter fare la mia parte in ogni zona del campo. La fascia di capitano è sempre stato il mio sogno è l'ho coronato e la terrò stretta il più a lungo possibile”.
  
Cosa è mancato ad Alessandria? “È mancato qualche centimetro in meno sulla traversa di Mancosu e qualche centimetro in più sull’occasione solo davanti al portiere di Doumbia. A conti fatti è mancato un pizzico di fortuna”.
  
Quali errori si sono fatti durante il campionato? “Tornando indietro quando siamo partiti avevamo il ruolo di squadra che doveva dare fastidio a Foggia e Matera, poi strada facendo, fino a gennaio, eravamo primi abbiamo avuto un vantaggio di quattro e sei punti sulla seconda e ci credevamo, poi, secondo me, cambiando qualcosina, è venuto a mancare un po’ equilibrio e abbiamo perso la prima posizioni, poi arrivati a questo punto abbiamo giocato con un entusiasmo incredibile e il rammarico è anche questo. L'entusiasmo, ripeto, non è mai mancato, a mancare sono stati i risultati, per esempio, quando giochi una gara come quella di Francavilla, poi, si inizia ad avere qualche certezza in meno”.
  
Capitolo allenatore: “Sarei felice di ritrovare Rizzo perché è prima un uomo e poi un allenatore, ma non decido io, queste scelte spettano alla società.
  
Cosa salva della stagione e da dove ripartire? “Alla fine del torneo l'aspetto positivo è stato quello che la squadra ha percepito il valore della maglia perché oltre alla tecnica non deve mancare l'impegno e il fatto uscire dal campo con la maglia sudata. Bisogna ripartire dalle basi solide, che ci sono, più forti di prima e non a un passo indietro, bensì,  con due o tre in avanti.
  
A oggi la squadra che vedrei bene sarebbe il Catania, poi c'è sempre la Juve Stabia e il Trapani, ma come dico sempre dobbiamo pensare a noi stessi. La base è solida e abbiamo un direttore competente che saprà dove inserire i nuovi elementi”. 



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