Perucchini salva, Mancosu giganteggia: il Lecce passa a Matera e diventa grande

Bel Lecce quello che vince in casa del Matera e vola in testa alla classifica. Cuore, sofferenza e cinismo sono gli ingredienti di una vittoria che segna forse la consacrazione dei salentini.

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Il Lecce è diventato grande per davvero. Con una prestazione tutto cuore, intelligenze e cinismo, i giallorossi sbancano il “XXI Settembre” di Matera e volano a +4 in testa alla classifica (il Catania cade clamorosamente in casa contro la Sicula Leonzio). Gli uomini di mister Liverani giocano la partita (quasi) perfetta contro un’altra big della Serie C: decide il gol di Marco Mancosu al culmine di una prestazione superba, impreziosita da due miracoli di Filippo Perucchini. I giallorossi resistono, soffrono e vincono una battaglia forse determinate sul cammino della piena maturità.

Perucchini, 8: un miracolo, a dir poco, la sua respinta al 13esimo sul colpo di testa di Casoli che da pochi centimetri mette in risalto tutte le doti del portierone giallorosso. Nel secondo tempo si ripete sul colpo di testa di Sernicola, indirizzato sotto la traversa, ma deviato magistralmente in corner. Bastano questi due interventi per incorniciare una superlativa prestazione che

Lepore, 6: molto ordinato il capitano che lungo la sua corsia di competenza concede poco agli avversari. Suo il primo tiro in porta della partita, al minuto 8, con un cross velenoso ben tenuto a bada da Golubovic. Bello anche il suo “derby” di nervi con il barese Strambelli.

dal 48’ s.t. Megelaitis, senza voto: entra per far scorrere gli ultimi secondi di gara.

Marino, 6.5: orfano di Cosenza (e di Drudi), prende in mano il pacchetto arretrato. Strambelli e Giovinco sono due ossi duri, ma tutto sommato regge bene l’urto. Non sempre bello a vedere, le sue chiusure sono spesso efficaci.

Riccardi, 6+ : debutto assoluto nel cuore della difesa per il giovane 21enne friulano che non disputa una brutta partita, ma compie alcuni errori dettati dell’inesperienza. Il più grava è quello commesso al 13’, quando si perde Casoli, con Perucchini che salva il risultato con un intervento poderoso. Si becca poi un giallo al 41esimo per una trattenuta a danno dello stesso numero 27 avversario. Quando non si sente sicuro spazza via più lontano possibile.

Di Matteo, 6.5: il pendolino giallorosso disputa un’altra gara di corsa e sacrificio. Sbaglia solo alcuni appoggi di impostazione scatenando l’ira di Liverano. In fase di copertura deve affrontare l’ex Angelo che è veramente un cliente scomodo: lui gli mette la museruola. 

Arrigoni, 6.5: tanta sostanza in mezzo al campo grazie all’ex Cosenza. Nel primo tempo ci mette intelligenza soprattutto in copertura, anche se si lascia andare a un paio di sbavature. Insidioso il suo destro al volo al 10’ quando, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, prova la botta a colpo sicuro dalla distanza, con la sfera che si alza di poco sulla traversa. Ordinato e puntuale anche nel secondo tempo: nella seconda parte di gara le sue gambe diventano bersaglio di alcune entratacce.

Armellino, 6.5: l’ex di turno, particolarmente fischiato dai suoi vecchi tifosi, inizia un po’ in sordina, crescendo soprattutto tra il finale di primo tempo e la seconda frazione. Crea qualche problema al Matera con un tiro velenoso al 34esimo che il portiere di casa preferisce smanacciare via. Reclama un rigore al 40esimo: contatto dubbio in area. Poi impegna Golubovic al nono della seconda parte di match con un destro non potente, ma ben angolato. 

Mancosu, 8: che giocatore, signori. Ancora una volta il migliore del suo reparto, se non di tutta la squadra, ma stavolta esagera . Un vero guerriero che ricorre, recupera, imposta e perfino definisce. Il gol al 17esimo del secondo tempo è un vero gioiello, un destro a giro che non lascia scampo a Golubovic.

Pacilli, 6+: ancora una volta posizionato dietro le punte, dimostra che quel ruolo inizia a piacergli. Si muove con sempre maggiore disinvoltura e a sprazzi tratta gli avversari come birilli. Che sventola mancina al 14’, con Golubovic che nega lui la gioia del gol volando fino all’incrocio dei pali. Semina il panico alla mezzora con uno slalom concluso con un tiro deviato provvidenzialmente in corner dal portiere materano. Dopo un’ora di gioco lascia spazio a Costa Ferreira.

dal 18’ s.t. Costa Ferreira, : inserito sulla trequarti, spende molto in copertura, soprattutto nei minuti finali. Palla al piede, cerca sempre di lanciare Di Piazza. 

Torromino, 6: l’attaccante calabrese disputa una partita di cuore, ma si concede più di qualche errore di rifinitura. Spesso, infatti, incespica al momento dell’ultimo passaggio, perdendo proprio sul più bello l’attimo giusto. Fa comunque paura alla difesa lucana quando mette palla a terra e punta l’uomo. Bene il dialogo con i compagni di corsia.

dal 30’ s.t. Ciancio, senza voto: dopo il lungo stop entra nel quarto d’ora finale per dare manforte alla retroguardia.

Caturano, 6: altra di gara di sacrificio per il bomber di Scampia che, sebbene resti a secco, non fa mancare l’abnegazione. Riceve poche palle utili, ma quando può cerca sempre di impensierire l’estremo difensore avversario. Dopo quindici secondi dall’avvio della ripresa prova con il destro a sbloccare il tabellino, ma il suo tentativo si spegne sul fondo. Poi lascia il campo per il compagno di reparto Di Piazza.

dal 18’ s.t. Di Piazza, 6.5: ci mette cinque minuti a mettere i brividi ai lucani. Al 23esimo della ripresa, infatti, riceve da Costa Ferreira, si defila in area, calcia in porta, ma il suo tiro fa la barba al palo. Al 42esimo si lancia tutto solo, affronta la difesa avversaria, ma a negare lui il ritorno al gol è il palo più lontano. Tanta corsa, ma a tratti la veemenza gli costa qualche controllo impreciso (oltre ad alcuni fuorigioco).

Liverani, 7.5: il Lecce che serviva batte il Matera. Il mister mette in campo la migliore formazione possibile, falcidiata dalle assenze in difesa. Alla fine – come aveva promesso – tutti giocano la loro partita, interpretando la sfida nel modo migliore. I salentini sanno pazientare, soffrono il giusto e alla fine le migliori individualità vengono a galla (vedasi Perucchini). Ottenuto il meritato vantaggio nel corso del secondo tempo, Liverani cerca di chiudere gli spazi inserendo Ciancio e alla fine i giallorossi, seguiti da 400 supporters, possono festeggiare il settimo risultato utile consecutivo, sei vittorie e un pareggio. Il Lecce adesso è davvero maturo.



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