Rino Soda, uno squinzanese doc a Trapani per sentire profumo di A

Personaggi. Insieme al direttore sportivo della forte squadra siciliana, il vegliese Daniele Faggiano, un altro salentino, Rino Soda da Squinzano, fa parte del team granata che si sta giocando la storica promozione in Serie A in queste domeniche di fine campionato

Lo sport non è fatto soltanto di atleti, centravanti, stopper, terzini e portieri. Tante figure strategiche ruotano intorno alla squadra e ne conoscono i segreti, i punti di forza e quelli di debolezza. Oggi incontriamo il massaggiatore e fisioterapista del Trapani, lo squinzanese Rino Soda che tutti ricordano nel Lecce delle grandi stagioni vincenti.

A Lecce lo ricordano come il “baffo che non tradisce”. Lo chiamano così i tifosi, quelli che lo ricordano a bordo campo, sempre pronto ad entrare accanto a Peppino Palaia quando un giallorosso stramazzava a terra sul rettangolo verde di gioco e chiedeva l’intervento urgente dei sanitari. Poi, un massaggio al volo, una parola sussurrata nell’orecchio e l’infallibile spray miracoloso… e il calciatore tornava in piedi, mentre medico e massaggiatore si riaccomodavano in panchina, magari dopo aver fatto un intero giro di campo.

Lo ricordano così, con affetto e simpatia, Rino Soda, da qualche anno lontano dal Lecce e dopo qualche peregrinazione a Gallipoli, Brindisi, Racale, Martina Franca, l’approdo quest’anno in Serie B a Trapani, dove, con gli amaranto si gioca la promozione in Serie A, magari passando per i play off, con il ruolo di massaggiatore e fisioterapista.
Forse non abbiamo scelto il giorno migliore per salutarlo, visto che ieri pomeriggio il Trapani è stato sconfitto in casa, in maniera del tutto inaspettata dal bari di Alberti, per 4 a 3.
“Cose che capitano. Fanno parte anche certe sconfitte di un percorso di crescita, come dice Mister Boscaglia”

Ma la corsa alla A continua ugualmente anche se nessuno se lo aspettava…
“Effettivamente non se lo aspettava nessuno, ma adesso che siamo in ballo per traguardi importanti, qui a Trapani non si tira indietro nessuno e tutti siamo pronti a giocarcela fino alla fine”.

Rino, avevamo perso le tracce di te e adesso, invece, come vanno le cose in Sicilia?
Dopo la fine della storia d’amore con il Lecce, ho passato due stagioni a Gallipoli, con una storica promozione dalla C alla B insieme a mister Beppe Giannini Gino Dimitri. Poi, stagioni più difficili a Brindisi, Racale e Martina.

Finchè…
Finche il Direttore del Trapani, il vegliese Daniele Faggiano, non mi ha chiamato al Trapani con il ruolo di massaggiatore e fisioterapista e qui è iniziata un’avventura esaltante, che porto avanti insieme al medico sociale, dottor Giuseppe Mazzarella che da 40 anni collabora con la squadra, insieme a Gianluca Chinnici (figlio di Franco, preparatore atletico e recupero infortuni della Roma di mister Garcia) e insieme a Salvatore Scardina.

Ci sembra che Trapani ti abbia accolto benissimo…
Trapani mi ha conquistato. La città sul mare è bellissima, calda e accogliente, come il tifo. La proprietà della famiglia Morace è fantastica e poi lo staff tecnico di mister Boscaglia è fenomenale. Parlo di Francesco Di Gaetano, allenatore in seconda; Emanuele LupoEmanuele Nastasi, preparatore atletico; Antonello Brambilla, allenatore dei portieri e Daniele Caleca.

Quali i segreti di questa grande stagione?
Sicuramente la grande competenza dell’allenatore, il clima affiatato, lo spogliatoio unito e il mix di giovani e big. Qui, insieme a Nizzetto, Basso, Pacilli, Raimondi e Yaisien, ci sono anche persone che hanno giocato in A: Terlizzi, Ciaramitaro, Iunco, Martinelli.

Che pensi del Lecce di quest’anno?
Beh, oggi so che non gioca e che ha vinto la partita a tavolino con la Nocerina. Sicuramente Lecce è una piazza che merita la A e speriamo proprio che ce la faccia e ritorni ai fasti del passato a cui ho avuto l’onore di partecipare.



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